A distanza di una settimana dal GP della Cina, la Formula 1 è pronta a tornare in pista per il terzo round sulla pista del Bahrain, un tracciato normalmente disturbato dalla sabbia del deserto dove però le condizioni meteo non dovrebbero condizionare il lavoro dei team nell’intero weekend. I primi GP ci hanno regalato, assieme a una bella lotta tra Ferrari e Mercede – soprattutto tra Hamilton e Vettel viste le differenze in termini di prestazioni coi rispettivi compagni -, bellissimi sorpassi dovuti all’abilità del pilota e non artefatti dal DRS. I nuovi regolamenti stanno favorendo lo spettacolo. Soprattutto in Cina abbiamo assistito a staccate al limite.
A oggi la Mercedes ha un vantaggio sulla Ferrari, ma questa lotta tra due colossi è certamente un toccasana per l’immagine della Formula 1. Da un lato a Maranello sono stati molto bravi a fare un grande passo in avanti rispetto alla passata stagione, ma dall’altra la Mercedes si è indebolita sul fronte piloti. La Ferrari può lottare per il Costruttori, ma serve un Raikkonen più reattivo e sopra le righe rispetto al connazionale di casa Mercedes. In questi giorni le parole del presidente Marchionne sono state pesanti e importanti. Di questo passo potrebbe aprirsi anticipatamente il mercato-piloti.
La Sauber ha annunciato che Wehrlein tornerà al suo posto. In Cina, coi due errori Giovinazzi ha vanificato l’ottimo lavoro dell’Albert Park. La colpa però è anche del team stesso: è assurdo cercare degli azzardi con un esordiente considerando anche il livello della vettura. Questa ricerca esasperata dell’exploit non la condivido. Partenza col freno a mano per la Williams che sta soffrendo più di quanto potessimo aspettarci a inizio anno, considerando anche la power unit di cui dispone. Ne stanno approfittano la Toro Rosso (quarta nel Mondiale) e la Force India. Sul fronte delle mescole, la Pirelli porterà soft, supersoft e medium: potremmo assistere a strategie fotocopia di Shanghai.