La prima vittoria di Sebastian Vettel e della Ferrari dal GP di Singapore 2015: basta questo per dare l’idea delle emozioni di oggi a Melbourne nel GP d’Australia, anche perché il tedesco ha preceduto le Mercedes di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas,. Partito dalla pole, Hamilton ha preso il comando davanti a Vettel, fino al pitstop nel giro 17, molto anticipato rispetto al previsto. Montate le soft, è tornato in pista dietro alla Red Bull di Verstappen, con Vettel in testa. Hamilton non è riuscito a passare l’olandese, nonostante fosse più lento, e quando Vettel è andato ai box è tornato in pista davanti a entrambi, costruendo poi un vantaggio che l’ha messo al sicuro, tagliando il traguardo con 9.9s sul tre volte campione.
Weekend da dimenticare per il pilota di casa Daniel Ricciardo che, dopo l’incidente in qualifica di ieri (con sostituzione del cambio, per cui sarebbe partito 15°), ha perso potenza nel giro di formazione, col cambio bloccato in 6°, ed è stato costretto a rientrare ai box. Partito poi dalla pitlane con un solo giro di ritardo (anche grazie alla prima partenza abortita), è stato costretto al ritiro definitivo nel giro 29, alla curva 3. Ritiro anche per Romain Grosjean nel giro 15, quando dal motore Ferrari della sua Haas è iniziato a uscire del fumo.
Una gara e una strategia perfetta per la Ferrari, mentre quella della Mercedes si riassume tutta nell’immagine di Toto Wolff che tira tre pugni all’uscita di Vettel dai box: il team ha più volte detto all’inglese che la gara era critica e doveva passare Verstappen, ma niente da fare, bloccato dietro la Red Bull più lenta ha perso contatto da Vettel, che ha quindi potuto tranquillamente riprendere il comando dopo la sosta nel giro 23. Motivo del pitstop così anticipato di Hamilton un eccessivo consumo dei pneumatici, non aveva grip, così ha detto, ma a fine gara è emerso che così in realtà non sarebbe stato e Toto Wolff ha detto che in futuro piloti e ingegneri dovranno parlare di più.
Nel giro 40, Vettel aveva 7.8s su Hamilton, con Bottas staccato di 2.8s dal compagno di squadra. Quarta la Ferrari di Raikkonen, a 13s dal connazionale, con Verstappen in quinta posizione e che nel finale è riuscito a ridurre il gap nei confronti della SF70H, ma il duello che si profilava è saltato causa degrado delle supersoft.
Decimo posto svanito per Fernando Alonso, con la McLaren KO a una manciata di giri dalla fine, dopo essere stato in lotta con Ocon (che ha ereditato l’ultimo punto) e Hulkenberg.
E così è arrivata quella vittoria Ferrari che mancava da Singapore 2015, con Vettel seguito sul traguardo da Hamilton e Bottas, con Raikkonen quarto davanti a Verstappen. Sesta la Williams di Felipe Massa seguito dalla Force India di Sergio Perez. E ottimo inizio di stagione per la Toro Rosso, con Carlos Sainz e Daniil Kvyat 8° e 9°, con l’ultimo punto alla seconda Force India di Ocon. Solo tre altro piloti hanno portato a termine la gara: Nico Hulkenberg 11° con la Renault, Antonio Giovinazzi 12° con la Sauber dopo il debutto-lampo di ieri per sostituire Wehrlein e 13° la McLaren di Stoffel Vandoorne.
Una gara che brucia non poco alla Mercedes, che sperava di avere finalmente rivali in pista quest’anno ma certo non al livello che abbiamo visto oggi. E alla reazione di rabbia del momento di Wolff e alle espressioni incredule sue e di Niki Lauda alla fine, fanno da contraltare i bei gesti di Hamilton nei confronti di Vettel, le sue dichiarazioni “Tornerò più forte nella prossima gara, è certo” e soprattutto la bella prova di Bottas che, nonostante sia considerato da tanti un bollito, in questo primo weekend la sua bella figura l’ha fatta. Lascia un po’ pensare la Red Bull, decisamente inferiore alle aspettative, che forse dovrebbe ripensare al nome della monoposto…
Di positivo c’è che questa nuova F1, con le gomme e le macchine larghe e così veloci, piace e almeno su un circuito come quello di Melbourne funziona, così come l’obiettivo di aumentare la competitività e rimescolare le carte. E poi questa vittoria è un premio alla costanza dei tifosi Ferrari, che non mollano mai e ci hanno sempre creduto, così come gli uomini e le donne in pista e a Maranello, che Vettel ha subito ringraziato nel team radio per tutto il lavoro fatto (e tanto, per recuperare e arrivare a questo weekend). Ma, come ha detto il presidente Sergio Marchionne “È fondamentale ricordarci che questo non è punto di arrivo ma il primo passo di un lungo cammino in cui impegnarci a migliorare“. Il Campionato è lungo e quello di oggi è il primo round, ne mancano “solo” 19!
Barbara Premoli