Il SIAM 2017, il Salone Internazionale dell’Auto di Monaco, ha debuttato ieri alle 10 esatte con la visita del Principe Alberto II di Monaco che ha inaugurato questa mini-rassegna automobilistica del Principato, in programma fino a domenica 19 febbraio. Se vi immaginate il glamour che contraddistingue ormai quasi tutti gli eventi che si svolgono in questo limbo di terra dei motori e del lusso, dimenticatevelo.
Ma forse è solo la prima edizione e c’è tanta strada da fare per arrivare a chiamarsi Salone internazionale, oggi forse l’unico e vero degno di questo nome è Ginevra che andrà in scena dal 7 marzo. E, lasciatecelo dire con una punta di sano campanilismo italico, non è neppure il Salone dell’Auto di Torino Parco Valentino, ma per il futuro c’è sempre tempo per aggiustare il tiro e sfruttare al meglio anche la bellezza indubbia della location.
Intanto un segnale positivo a nostro avviso c’era e viene come sempre dal pubblico e dagli appassionati, che hanno comunque attraversato l’ingresso dell’area espositiva sita sul porto di Monaco esattamente fra la Rascasse e sopra la mitica piscina, la prima e più importante area espositiva, gli altri punti ai capi estremi del Principato sono raggiungibili con un servizio di bus elettrici che accompagnano i visitatori in questo tour elettrico. Sicuramente il posto d’onore per Tesla che espone sulla piazza del Palazzo Grimaldi. Anche la logistica non è delle più semplici, speriamo per gli organizzatori che il meteo sia clemente e il sole della Costa Azzurra possa risplendere.
Facciamo quattro passi insieme nel Salone. Colpisce il contrasto che si coglie immediatamente, un po’ come il diavolo e l’acqua santa, dove da un lato vi sono le supercar da 0 a 100 in 3 secondi, il lusso sfrenato e dall’altro lato i veicoli elettrici, ibridi a basso impatto ecologico insomma e che sono parte integrante del Principato.
Il Principe Alberto II è da sempre vicino all’ambiente, con le sue fondazioni, le sue spedizioni umanitarie e ha quindi accelerato quella che è una visione ambientalista del Principato. Seppur più facile che in altri territori una gestione che garantisca punti di ricarica e mezzi di superficie pubblici a basso impatto a Monaco si è lavorato e si sta lavorando per deviare i grandi afflussi automobilistici con una serie di tunnel che snelliscono il traffico, tutti i parcheggi pubblici dotati di spazi appositi la ricarica e colonnine a ricarica veloce in alcuni punti strategici del Principato.
Quindi fra una Lamborghini, una McLaren e una Rolls Royce, molte smart elettriche, Renault Twizy e Zoe, BMWi3 e i8 e non poche Tesla. Partiamo proprio da Tesla, che esponeva sulla piazza del Palazzo Grimaldi. Inutile dire che la Model X è la vettura che tutti vogliono vedere grazie al suo look che possiamo definire di rottura, ma anche per la sua funzionalità; trazione integrale, sette posti o cinque con grande vano di carico, porte posteriori che da ala di gabbiano, diventano ad ala di falco o Falcon Wings come le definisce Tesla. Grande parabrezza panoramico e poi la pulizia degli elementi interni che su questa Model X vendono certamente esaltati.
Non mancava la versione a trazione integrale della berlina Model S, dotata della guida autonoma, fra le più evolute e curiosità la modalità di difesa da armi biologiche, (così ci hanno raccontato). Model S è ora dotata di un sistema di filtraggio dell’aria HEPA, di qualità ospedaliera, che rimuove almeno il 99,97% del particolato esausto e mantiene fuori dall’abitacolo polline, batteri, virus e inquinamento.
Torniamo lungo il porto dove si incontrano le supercar e le piccole elettriche, quanto i modelli futuri, portati per l’occasione da Renault con il prototipo elettrico Trezor e Mercedes che nel suo stand oltre alla GLC Hybrid esponeva l’interessante F 015 Luxury in Motion, prototipo ibrido con guida autonoma dalle linee essenziali e che esaltano l’aerodinamica e di contraltare un interno molto ricercato e disegnato per esaltare l’esperienza del viaggio.
Fra le supercar spiccava onestamente l’assenza di Ferrari, ma Lamborghini, Aston Martin e McLaren hanno saputo catturare l’attenzione degli appassionati. Gli spazi onestamente angusti non hanno favorito modelli come la Maserati Levante che per essere apprezzate nelle linee che esprimoo hanno bisogno di spazi. Si è rivisto un marchio autoctono, Montecarlo Automobiles con una idea di supercar, ma resta un’idea.
Ma allora quale era il marchio che spiccava in questo primo Salone dell’Automobile di Montecarlo? Difficile da credere, ma era DR. Si esatto il marchio italiano guidato da Massimo Di Risio, che torna a far parlare di se, non solo per la DR Evo5 MCA che con la sua livrea bianco rossa è un evidente omaggio al Principato. Versione full optional la versione MCA dispone della telecamera posteriore di manovra, monitoraggio della pressione dei pneumatici (TPMS), i fari adattivi e il tetto apribile. Il sistema d’infotainment include la presa Usb, la connettività Bluethoot e la funzione mirroring per lo smartphone, motore bifuel da126 cavali di potenza, 1600c.c. Nuova anche la DR4 che è il modello frutto della partnership con il gruppo Cinese Jac. Alimentazione bifuel a GPL e metano, la DR4 è una berlina compatta di poco più di 4 metri equipaggiata con un 4 cilindri di 1600 di cilindrata da 120 CV. Che cosa ci è rimasto di questo Salone? La passione delle persone che credono nell’automobile. Per parlare di novità, mercato ci vediamo a Ginevra… intanto vi lasciamo alla photogallery!
Paolo Bonaveri – fotografie di Stefano Boeri