Giorgetto Giugiaro ha vinto la prima edizione della “Matita d’Oro 2016”, il premio istituito dal Museo Nazionale dell’Automobile “Avv. Giovanni Agnelli” per celebrare gli stilisti – italiani e non – che nel corso del 900 hanno raggiunto i vertici del Car Design. Un “Oscar” alla carriera che il MAUTO – uno dei più prestigiosi musei di carattere tecnico-scientifico al mondo – ha voluto destinare a chi ha impresso, con successo e riconoscimenti internazionali, una svolta significativa all’evoluzione del Transportation Design.
A partire dal 2016, ogni anno, il Museo assegnerà la “Matita d’Oro” a uno stilista che ha fatto la storia delle quattro ruote e che, con la sua matita appunto, ha lasciato un segno indelebile negli annali della progettazione, determinandone cambiamenti e orientamenti presenti e futuri, ciascuno con la propria sensibilità e formazione.
Il primo riconoscimento non poteva che essere al più illustre tra i car designer italiani, Giugiaro, la cui carriera è uno degli esempi migliori dell’eccellenza italiana nel mondo: una storia di straordinaria creatività unita a grandi doti pragmatiche e a una rigorosa cultura ingegneristica. Dalle Fiat Panda e Uno alle Volkswagen Golf e Passat, dall’Alfa Romeo Giulia Sprint GT alla Bugatti EB 118, oltre 200 vetture portano la firma di questo maestro assoluto nel campo dell’Automotive, riconosciuto a livello mondiale come il Car Designer del Secolo.
Una carriera senza pari, iniziata da giovanissimo nei centri stile Fiat e Bertone e proseguita nell’Italdesign, che il MAUTO ha scelto di celebrare attraverso l’inedita esposizione “Giugiaro e il suo percorso”, prorogata fino al 12 marzo, che non solo presenta le sue auto più iconiche e le sue sfide imprenditoriali, ma che soprattutto racconta gli stimoli personali e artistici che hanno reso lo stilista piemontese un punto di riferimento per i più grandi marchi automobilistici del mondo. Noi abbiamo avuto l’occasione di vederla durante l’evento Pirelli che si è svolto proprio al MAUTO il 14 febbraio: vi consigliamo di cuore di visitarla, guardate la photogallery come “stuzzichino”:
«Il Museo ha voluto istituire questo nuovo premio – afferma Benedetto Camerana, Presidente del MAUTO – per celebrare la centralità di Torino e del suo territorio nella storia novecentesca della carrozzeria e del design dell’automobile, e quindi per promuovere la continuità tra i grandi nomi del passato e i protagonisti di oggi».
«Con la “Matita d’Oro” – dichiara Rodolfo Gaffino Rossi, Direttore del MAUTO – intendiamo omaggiare non già il singolo progetto di design ma la carriera prestigiosa di chi ha saputo realizzare idee al tempo stesso belle e funzionali ma soprattutto rispondenti alle esigenze e alle sollecitazioni del proprio tempo con lo sguardo rivolto al futuro. Siamo orgogliosi di essere i promotori di un riconoscimento che speriamo possa crescere nel tempo e divenire ambita palma dei creativi del car design».
Nel corso di una serata ricca di ospiti e sorprese, presentata dal conduttore e showman Piero Chiambretti, il MAUTO ha consegnato anche il Premio Speciale 2016 “Artista dell’Auto” ad Aldo Brovarone, decano degli stilisti italiani, nonché padre – tra molti altri modelli – di due icone automobilistiche come la Dino Berlinetta Speciale del 1965 e la Ferrari F40 del 1987, oltre che di numerosi capolavori Pininfarina. «Con questo riconoscimento – continua il direttore Gaffino Rossi -, il Museo ha voluto rendere onore a un creativo a tuttotondo, un designer che ha saputo contaminare i suoi progetti tecnici con suggestioni artistiche e pittoriche. Brovarone ha disegnato vetture memorabili con la sensibilità di un artista d’altri tempi e la capacità manuale di un vero artigiano, con la modestia e competenza di un grande maestro».
Redazione MotoriNoLimits – foto della serata Margherita Borsano