Sabato 4 febbraio Flavio Briatore è stato ospite negli studi di Sky Sport24 HD, intervistato dal collega Antonio Boselli. E ovviamente, come sempre accade quando parla, le sue risposte dirette hanno creato fermento e fatto discutere. Tanti i temi trattati, dal futuro della F1 a Ecclestone, a Schumacher, ad Alonso, a Verstappen, alla Ferrari, fino al neo-presidente USA Donald Trump. Per chi non avesse visto l’intervista, ecco alcune sue dichiarazioni.
Il futuro di Bernie Ecclestone
Lo sento tutti i giorni, eravamo a cena l’altra settimana e lo vedrò dopodomani a Londra. Diventare lui Presidente Onorario, quando sei stato padrone, è la cosa peggiore che ti possa succedere. Da padrone diventi garzone. Sono cariche che non valgono niente. E quelle cariche le può prendere un politico che ha bisogno di un gettone di presenza, ma non un imprenditore che è stato padrone dell’azienda. Ecco perché mi sembra una gran cavolata questo incarico. Bernie ha 86 anni. E’ normale, e io gliel’ho sempre detto, che al cimitero sia pieno di gente che ritenevamo indispensabile. Lui adesso si deve godere la vita. Se arrivi a 90 anni hai già una botta di fortuna. E lui ha dieci anni buoni, ma che si rilassi! Rimanere altri tre anni in un posto dove non conti niente, abituato com’era a essere di fatto il dittatore della Formula 1. Non puoi da proprietario diventare un presidente che non conta niente. Non è nemmeno bello per la carriera che hai fatto.
Escludi che ci possa essere una serie alternativa organizzata da lui?
Questi sono gossip che non hanno alcun senso. Guardiamo l’età di Bernie. Liberty cercherà di cambiare delle cose, non dimentichiamo che Liberty non ha comprato tutta la Formula Uno, ha comprato il controllo della Formula 1, ha comprato le azioni della CVC, la stessa che aveva la Dorna prima. Non so se conoscono il prodotto.
Anche tu sei stato tra quelli che potevano essere tra i consulenti di questo nuovo gruppo? Avresti potuto lavorare per loro?
Consulente è una parola che non vuol dire niente. Quando vedi uno che è consulente ti viene da ridere. Io non posso lavorare per qualcuno, io sono uscito dalla Formula Uno, negli ultimi anni avevamo creato la FOTA e avevamo, credo per la prima volta, messo le cose in modo tale che il pilota diventasse il centro dello sport. Io sono uno anti-ingegneri da sempre, abbiamo vinto i campionati lo stesso. Cos’è il prodotto F1? Il prodotto è una gara. Uno che guarda la televisione, non vuol sapere se il motore sotto può andare sulla luna o su una macchina da strada, non gliene frega niente a nessuno.
E’ Ross Brawn l’uomo giusto, quello che potrebbe garantire la transizione verso uno sport che rimetta il pilota al centro della scena?
Ho parlato con lui l’altra settimana. Io e Ross siamo stati insieme otto anni. Lui sa esattamente cosa penso della F1, ne abbiamo parlato a lungo. Al pubblico di vedere l’ingegnere che ha inventato la doppia frizione non gliene frega assolutamente niente, il pubblico vuole vedere i gladiatori. I gladiatori sono i piloti. Per quanto riguarda i team, esclusa la Ferrari, io non ho mai visto delle bandiere Mercedes in giro. Perché la F1 era uno sport di gladiatori? Perché prima di tutto c’erano molte meno regole, le regole le discutevamo noi. Per rimettere il pilota al centro della scena, la prima cosa che devi fare è avere le macchine che abbiano tutte più o meno le stesse performances. Quando ho fatto la GP2 l’idea era far vedere un pilota vero, che può arrivare in F1, senza che abbia gli sponsor, i soldi del papà che gli prende le macchine migliori. Facciamo una categoria dove le macchine sono tutte uguali e vediamo la differenza. Hamilton e Rosberg sono usciti di lì. La mia idea era ancora più estrema: a fine gara, prendiamo le macchine, le portiamo via senza che gli ingegneri mettano mano e le riconsegniamo ai piloti il venerdì successivo. Abbiamo fatto delle regole per cui la GP2 adesso ha dei GP fantastici. L’ingresso dei costruttori ha portato ad avere dei budget folli. Un campionato per un costruttore di F1 costa 600-700 milioni di euro, per mettere due macchine in pista. Se fate i conti di quanti Gran Premi sono, è una follia pura. Il problema di base è che più spendi e più diminuisce lo spettacolo, perché più spendi in tecnologia e più vantaggi dai alla macchina e vedi meno le skill del pilota.
Dopo il ritiro di Rosberg, Alonso è stato vicino alla negoziazione con la Mercedes per sostituirlo?
No, assolutamente no.
E’ vero che Lauda ha voluto vedere il contratto di Alonso per capire se c’erano delle possibilità d’ingaggiarlo?
Sono gossip. Se Lauda vuole vedere il contratto non c’è nessun problema, è a Ginevra depositato, basta chiederlo.
Il ritiro di Rosberg ti ha sorpreso?
Sì e no. Sì perché quando vedi un ragazzo che ha fatto così tanto per vincere un Mondiale… pensavo che una stagione la facesse ancora. No perché quest’anno è stata durissima per lui. Ha pensato che un altro campionato sarebbe stato difficile vincerlo e ha fatto bene a ritirarsi.
Può essere l’anno giusto per la Ferrari per tornare a competere ad alti livelli?
Non so cosa sia cambiato, a parte che quest’anno Marchionne non ha fatto dichiarazioni, ma il team è sempre lo stesso. Per me il forno è quello, i panettieri sono quelli e la qualità del pane è quella. Non è che veda dei cambiamenti. Credo invece che i cambiamenti saranno più a favore della Red Bull perché le macchine saranno molto più veloci, sarà impossibile sorpassare. Andiamo sempre nella direzione per cui questi ingegneri hanno sempre questa voglia di far vedere che tecnicamente possono migliorare la performance di 3-4 secondi ma poi non gli interessa se possono superare o non superare, credo che Ross voglia anche abolire l’apertura degli alettoni, e sono d’accordo con lui perché è tutto fittizio. Purtroppo per la Ferrari, credo che il vantaggio che ha la Mercedes sia incolmabile e hanno un pilota oltretutto molto bravo che l’anno scorso ha fatto un po’ il deejay e un po’ di robe strane. Quest’anno credo che il deejay non lo faccia più e a sciare non ci vada, si concentrerà a guidare per cercare di vincere il Mondiale.
Sarà Verstappen il nuovo campione del mondo?
Per come ha guidato in Brasile, campione del mondo lo diventa sicuro. Se ha una macchina che più o meno tiene, questo ragazzo diventa campione del mondo perché quello che abbiamo visto in Brasile credo che non lo vedessimo dai tempi di Senna piccolo. Ha fatto delle robe incredibili.
Come sta Michael Schumacher?
Io ho notizie di rimbalzo da Jean Todt e Felipe Massa. Credo che non ci siano notizie né buone, né cattive, per cui non buone. E’ bello che la prima foto che ha messo su Instagram sia quella con la Benetton e con noi, quella del suo primo Mondiale, però “no news, bad news”.
Eri presente all’ “Inauguration Day” di Donald Trump. Che politico sarà?
E’ stata un’esperienza sicuramente unica. Quattro giorni a Washington blindati. Tutte le sere c’era una cena. La prima sera c’era la cena con amici e ambasciatori, poi cene istituzionali e poi il giuramento. Lui sta facendo quello che ha promesso ai suoi elettori in campagna elettorale. Noi siamo abituati in Italia che in campagna elettorale si dice A e poi fanno Z. Lui ha il potere per farlo e farà esattamente quello che ha promesso agli elettori. E nonostante tutti i giornali europei e i media americani siano contro di lui, la maggioranza degli elettori americani è con lui.
Redazione MotoriNoLimits