Il presidente della Ferrari Sergio Marchionne non esclude la possibilità di un team Alfa Romeo F1 in futuro, che potrebbe diventare una palestra per i giovani piloti italiani. La Ferrari potrebbe seguire quindi la strada Red Bull/Toro Rosso, creando un secondo team per far crescere i giovani. Ma ci vorrà del tempo prima che il progetto Alfa Romeo F1 si concretizzi. Purtroppo in F1 non ci sono più piloti italiani titolari dal GP del Brasile 2011, con Jarno Trulli e Vitantonio Liuzzi, e la Ferrari non ha un pilota italiano in F1 da quando Giancarlo Fisichella sostituì Felipe Massa alla fine della stagione 2009 (dopo Luca Badoer). Timido segnale, per il 2017 Maranello ha ingaggiato l’ex-GP2 Antonio Giovinazzi come terzo pilota (che, sembra, potrebbe girare nelle libere del venerdì).
Secondo Marchionne, il ritorno dell’Alfa Romeo in F1 – per la prima volta dal 1985 come costruttore e dal 1988 come fornitore di motore – sarebbe un modo concreto per far entrare in F1 i nostri piloti. Anche se al momento non c’è spazio per un progetto Alfa F1: “L’Alfa Romeo in F1 potrebbe diventare una scuola per i giovani piloti italiani. Il migliore, Giovinazzi, è già con noi, ma ce ne sono altri, che stanno lottando per trovare spazio”, ha detto Marchionne. “L’Alfa Romeo, più che i nostri team clienti, potrebbe offrire loro quello spazio. L’opportunità per l’Alfa Romeo c’è – è un progetto che deve diventare realtà in qualunque forma. Abbiamo parlato anche con Binotto e Arrivabene per capire in che nodo Alfa Romeo può collaborare con Ferrari. Il problema al momento è che, per via del lancio delle stradali in uscita a breve, ci sono già numerosi impegno dal punto di vista finanziario. Con il lancio della Giulia e della Stelvio dobbiamo aspettare un po’, ma spero che riusciremo a far tornare Alfa in F1”.
Anche se secondo Marchionne la Ferrari non ricalcherebbe lo schema Red Bull/Toro Rosso, ha detto che Maranello ha bisogno di giovani piloti che siano pronti per la Scuderia. Esattamente quanto accade da anni con Red Bull/Toro Rosso… e seguire esempi di successo spesso ha un senso, speriamo solo che accada presto.
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