Dopo gli insulti via radio durante il GP del Messico rivolti al pilota Red Bull Max Verstappen e al direttore di gara FIA Charlie Whiting, Sebastian Vettel ha rischiato una squalifica. Nessuna sanzione, invece, così ha deciso la FIA e il suo presidente Jean Todt. Su “una base eccezionale” il pilota della Ferrari non dovrà comparire davanti al tribunale disciplinare, grazie alle lettere di scuse scritte allo stesso Todt e a Charlie Whiting. Vettel ha anche detto che “contatterà Max Verstappen assicurando che la cosa non si ripeterà più“.
Il comunicato della FIA mette quindi fine alla diatriba che si trascina da domenica. Ma adesso si scateneranno altre polemiche, c’è da scommetterci, al centro sempre la Federazione, che anche in questo caso, su sua stessa ammissime, ha fatto una deroga ai regolamenti, ma non ne farà in caso altri piloti debbano insultare chiunque. Un po’ come quando il collegio dei commissari lascia correre in un caso e punisce in un altro. Va data una regola e, soprattutto, va fatta rispettare. Forse l’arrivo di Ross Brawn come responsabile sportivo F1 potrebbe raddrizzare molte cose.
Vettel avrà anche sbagliato a inveire, e ha pure avuto la sfortuna che gli insulti siano andati in diretta TV, ma bisogna avere il coraggio di ammetterlo: alzi la mano chi non avrebbe tirato giù cherubini e serafini, con l’adrenalina a palla, a 4 giri dalla fine, con Verstappen che ti deve cedere la posizione e non lo fa (perché la Red Bull non gli comunica di farlo, cosa non onesta) e Ricciardo rischia di passarti e vi toccate, rischiando di mandare a monte una gara in cui sei terzo in una stagione da dimenticare? Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Forse è per questo che Jean Todt ha preso questa decisione. Vi lasciamo al comunicato FIA. Confidando nella ritrovata serenità e nell’ordine…
Barbara Premoli