Dal 28 al 30 ottobre il Sepang International Circuit ospita il 17° appuntamento del Mondiale 2016 della MotoGP, il GP della Malesia. Inaugurato nel marzo 1999 dal Primo Ministro malese, è situato a 85 km da Kuala Lumpur, all’interno di una piantagione di palme di 260 ettari. Disegnato dal tedesco Hermman Tilke ha ospitato per la prima volta il Campionato del Mondo della Classe 500 nel 1999, prendendo il posto dei circuiti di Shah Alam e di Johor, teatro delle prime 8 edizioni del GP della Malesia. Con i suoi 5.543 metri è la pista più lunga del motomondiale e una delle più dure per gli impianti frenanti delle moto. Le numerose staccate, l’elevata percentuale di tempo speso in frenata e il clima tropicale rendono la gestione delle temperature piuttosto critiche, sia per i freni sia per i piloti: l’anno scorso, durante la gara, la temperatura dell’aria era di 35 gradi e quella dell’asfalto di 47 gradi. Secondo i tecnici Brembo, che hanno a che fare con tutti i piloti della MotoGP (Brembo fornisce il 100% dei piloti della classe regina), il Sepang International Circuit è in assoluto uno dei circuiti più impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 5, identico ai valori ottenuti da Motegi e da Barcellona.
L’impegno dei freni durante il GP
La presenza lungo la pista di 15 curve richiede un impiego molto frequente dei freni, che non a caso sono utilizzati per oltre 37 secondi a giro, cioè all’incirca il 30 per cento della durata totale della gara. Elevato è il valore che risulta sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi: quasi 11 quintali, equivalenti al peso di un centinaio di macachi.
Le frenate più impegnative
Delle 11 frenate del Sepang International Circuit solo 2 sono considerate altamente impegnative per i freni; mentre 4 sono di media difficoltà e 5 sono light. Su questa stessa pista invece sono ben 5 le frenate impegnative per le Formula 1. La curva più impegnativa è però identica per le due categorie: è la curva Pangkor Laut (curva 1) affrontata dalle MotoGP a 67 km/h dopo una frenata di 6 secondi, che permette loro di decelerare dai 331 km/h iniziali. In questo punto i piloti esercitano un carico di 7,7 kg sulla leva del freno e subiscono una decelerazione di 1,5 g. Nel frattempo, invece, le moto percorrono 289 metri, equivalenti a 120 tigri malesi messe una dietro l’altra.Molto tosta è anche la curva 15, a cui si arriva dopo il Penang Straight: le MotoGP passano da 311 km/h a 68 km/h in 5,5 secondi, grazie a un carico sulla leva del freno di 7,3 secondi. Lo spazio di frenata è invece di 261 metri. La curva 4 è l’unica delle restanti a comportare una frenata superiore ai 200 metri. Invece la frenata alla curva 2 è contenuta in soli 34 metri, equivalenti a un centinaio di chiavette USB: d’altra parte le moto vi arrivano in seconda marcia a 88 km/h e scendono in prima marcia a 62 km/h.
Vittorie Brembo
Le moto con freni Brembo hanno vinto tutte e 24 le edizioni del GP di Malesia della classe regina finora disputate. Un’incredibile serie iniziata nel 1991 con John Kocinski sul circuito di Shah Alam. Dal 2002 al 2006 i piloti italiani hanno vinto 5 edizioni consecutive: tre Valentino Rossi, una Max Biaggi e una Loris Capirossi. Negli ultimi 4 anni hanno però sempre trionfato i piloti spagnoli e tutti in sella a moto Honda.
Redazione MotoriNoLimits