Così come successo in Malesia, anche a Suzuka Lewis Hamilton non ha risparmiato alla Mercedes critiche, usando toni importanti. Autore di un errore in partenza e di una lotta con Verstappen nelle battute finale del GP del Giappone per la conquista del secondo posto, l’inglese ha dato dell’idiota a un membro del suo team per aver presentato ricorso alla FIA contro il comportamento in pista del pilota della Red Bull. Ricorso annullato successivamente e dichiarazioni cancellate.
A Sepang, dopo il cedimento a pochi giri dalla fine mentre si trovava al comando della corsa, Hamilton aveva attaccato il team, dichiarando di esser stato sabotato. “E’ un comportamento inaccettabile verso il proprio datore di lavoro e verso una Casa costruttrice così prestigiosa e vincente come la Mercedes. E’ la seconda volta in una settimana che Hamilton attacca pesantemente il team e, sono certo, non passerà inosservato. In questo momento l’inglese è in difficoltà e il management sa di avere la macchina migliore ancora per molti anni. Le conseguenze delle sue azioni le potremo avere a Titolo assegnato. In questo momento il comportamento di Hamilton va oltre il reparto corse. Il Presidente della Mercedes non può ritenersi soddisfatto delle esternazioni del suo dipendente”, commenta Gian Carlo Minardi.
Situazione tutt’altro che serena anche in casa Ferrari, con il team principal Maurizio Arrivabene che richiama all’ordine Sebastian Vettel: “A mio avviso bisogna scegliere altre strade per spronare un pilota, specialmente quando gli metti tra le mani una macchina peggiore della precedente. Ho l’impressione che a Maranello si stia ripercorrendo l’era di Fernando Alonso, ma non penso che Seb aspetterà quattro anni. Ricordiamoci che nel 2017 il suo contratto sarà in scadenza”, conclude il manager faentino.
Redazione MotoriNoLimits