Il Team Principal della Ferrari Maurizio Arrivabene è stato ospite del “Paddock Live Show” in diretta esclusiva su Sky Sport F1 HD. Di seguito l’intervista integrale di Federica Masolin, Jacques Villeneuve e Carlo Vanzini, che hanno raccolto anche le domande degli spettatori da casa attraverso i canali social ufficiali di Sky.
È soddisfatto della prestazione di oggi, su questa pista ostica?
In teoria tutte le piste dovrebbero essere buone. Questa è una pista dove quest’anno in teoria si fa un po’ più fatica, somiglia molto a Silverstone. Questa mattina la squadra come sempre ha seguito un buon programma di lavoro, testando anche delle cose nuove e quindi non si può dire di essere soddisfatti. Il verdetto è quello in qualifica, però si è lavorato bene e con molta concentrazione, questo sì.
I numeri dicono che siete aritmeticamente fuori dalla lotta per il titolo costruttori.
Evidentemente, se tutto fosse prevedibile all’inizio, giocheremmo tutti al superenalotto e vinceremmo immediatamente. È ovvio che sto scherzando, non è una questione di fortuna, è una questione di progettazione, di numeri, ecc… ma c’è anche comunque un fattore che non puoi prevedere sotto certi aspetti. Vedi il comportamento della macchina, delle gomme, di tante cose che riguardano il setting e quant’altro. Per cui a inizio stagione abbiamo iniziato in un modo, non bisogna dimenticare che durante la stagione ci sono stati anche dei problemi che andavano un pochino al di fuori di quella che era la validità o meno del progetto. Detto questo, non cerco nessuna giustificazione, non siamo dove pensavamo di essere a inizio stagione. Stiamo pagando oggi in maniera molto dura certe sviste dei mesi prima dell’estate e questo comunque non significa che la squadra non sia determinata. Non significa che non stiamo guardando e a quest’anno e all’anno prossimo. E non significa che comunque a 5 gare dalla fine molliamo.
Nel tempo che ha trascorso in Ferrari, ha individuato qual è il vero problema che non vi ha permesso di vincere?
Non è che sia io che debba identificare i problemi, io non lavoro da solo, noi lavoriamo insieme. Da due anni questo è lo spirito, negli ultimi mesi lo è ancora di più. Per cui, non è una persona che identifica il problema. Si fanno delle analisi, si vedono certe cose che hanno funzionato, altre no. Oggi sappiamo cosa non ha funzionato, non voglio tornare di nuovo sull’argomento. Quindi ci stiamo lavorando.
All’inizio dell’anno la Ferrari ha detto di volersi concentrare sulla Mercedes, mentre la Red Bull sulla Ferrari. Pensa che questo possa aver avuto un effetto sul bilancio attuale?
Secondo me un effetto lo ha avuto, nel senso che è stata una lezione di umiltà da un certo punto di vista. Da un altro punto di vista, ci ha insegnato non solo a guardare avanti, ma anche a guardarci le spalle. Assicuro che questa lezione è stata assolutamente capita da tutti, ma ci sono stati dei fattori di imprevedibilità che in qualche modo hanno compromesso un po’ le cose.
È cambiato qualcosa, da parte della Ferrari, nei confronti di Kimi per aiutarlo?
Kimi, innanzitutto, non dimentichiamoci che è stato l’ultimo campione del mondo in Ferrari. Lui è un personaggio che non lo fa neanche vedere molto, ama profondamente la Ferrari. aveva soltanto bisogno di sentirsi ricambiato. Faccio un esempio: i meccanici, 3-4 gran premi fa, gli hanno regalato un casco da motocross, sport che lui ama tantissimo. O gli fanno trovare le caramelle a forma di coccodrillo nel cassetto. Lui lo ha apprezzato moltissimo. Credo che nel momento in cui Kimi si sente apprezzato dalla squadra dia il meglio sé. Ed è un personaggio che quando schiaccia il piede, soprattutto in gara, lo schiaccia davvero.
È già successo in passato con Schumacher, nel maggior momento di pressione, che arrivasse un rinnovo importante. Si parla di un rinnovo a breve?
Non credo che le persone si conquistino con i rinnovi. Oggi i tempi sono un po’ cambiati, nel senso che quello che aveva funzionato con Michael non necessariamente potrebbe funzionare con Sebastian. Sebastian ha solo bisogno di concentrarsi sulla macchina. è una persona che dà tanto e il suo dar tanto a volte significa interessarsi un po’ di tutto, ecc… per cui ogni tanto va ripreso e va focalizzato sul lavoro principale che deve fare, ma non lo fa con spirito polemico. Lo fa perché è totalmente immerso in questa che tanti chiamano “la famiglia”, ma che io chiamo “il Team Ferrari”.
Il desiderio di blindarlo c’è?
Sebastian oggi ha un contratto con noi. abbiamo del lavoro da fare quest’anno e anche il prossimo anno. Poi durante la stagione si vedrà. Ognuno di noi ha degli obiettivi, li ho io, li ha la squadra, li ha Sebastian, li abbiamo tutti. Per cui è giusto che chiunque, indipendentemente da chi sia, si guadagni il suo posto e il suo stipendio
Quando arriverà il momento della lotta per il campionato, questo rapporto tra i due piloti rimarrà, o diventerà più come tra Rosberg ed Hamilton, secondo lei?
Io spero di viverlo quel momento (sorride, ndr). Tra le responsabilità che ho, c’è quella di gestire anche situazioni di quel genere. Per cui, mi auguro l’anno prossimo di dover sperimentare questa nuova cosa. Ma non penso che ci saranno problemi. Le regole di ingaggio tra piloti, e l’ho ripetuto più volte, sono molto chiare. E si parte da una regola, la numero uno: la squadra soprattutto, gli interessi della squadra soprattutto. Poi viene tutto il resto.
Domanda Social: Pensa che nei prossimi GP la Ferrari riuscirà a combattere fianco a fianco alle Red Bull e, perché no, alle Mercedes?
È quello che siamo qui a fare. Noi ce la metteremo tutta. Fare delle previsioni non è facile, ormai quasi tutte le squadre hanno un doppio lavoro: provare delle cose per il prossimo anno e concentrarsi sulla stagione in corso. Per cui, è ovvio che ci proveremo e ci proveremo fino all’ultima gara.
Domanda Social: Pensa che il problema sia Vettel?
Seb non è sicuramente uno dei problemi. Non è nemmeno la soluzione, perché è un uomo che fa parte del Team Ferrari e, come tutti, è una delle soluzioni per arrivare a raggiungere certi obiettivi. È ovvio che i due piloti sono importantissimi e Seb lo è in particolare in questo momento. il nostro interesse è che tutti lavorino per la squadra. E Seb, nel bene o nel male, lo sta facendo come dovrebbe. Quindi non rappresenta il problema, a volte ci sono state delle distrazioni, a volte ci sono stati altri problemi. Io ho visto dei signori piloti prima di lui, ne ho visti molti, e nessuno credo sarebbe in questo momento sarebbe disposto a scagliare la prima pietra contro Sebastian perché tutti fanno degli errori.
La macchina continua a essere più competitiva. Siete dove pensavate di essere, visto che comunque viene fatta una proiezione a inizio stagione, o si è inceppato qualcosa?
Lo scorso anno c’è stato un netto miglioramento. Se guardiamo i tempi di quest’anno, è ovvio che la macchina è più veloce, checché ne dica qualcuno, ma i fatti sono quelli. Doveva essere ancora più veloce e molto probabilmente abbiamo sottovalutato – e lo dico con molta umiltà e anche con un po’ di amarezza – la forza delle Mercedes e questo ritorno di RedBull.
Domanda Social: Sta già lavorando per il 2017 e come?
Come detto tante volte, non è una squadra di fenomeni, è una squadra di molte persone e molti di loro sono cresciuti all’interno della Ferrari e sono molto determinati a fare bene. Quindi il lavoro è già iniziato e gli obiettivi da raggiungere sono molto chiari per tutti. Non c’è assolutamente questa sensazione, vogliamo chiamarla “paura”? No. Ma c’è molta determinazione da parte di tutti, siamo un buon Team e ce la metteremo sicuramente tutta. Ma quello che mi piace di più di questa squadra è l’entusiasmo con cui si è iniziato a lavorare. Soprattutto il fatto che l’anno prossimo sarà una Ferrari di tutti, non sarà la Ferrari di nessun fenomeno, sarà la nostra. Il pilota deve sentirsi protetto, ma non viziato. Nel senso che deve avere la consapevolezza che lavora per una squadra. Quindi, deve dare alla squadra e ricevere dalla squadra, soprattutto se è Ferrari.
Redazione MotoriNoLimits