L’unico segno di umanità per Lewis Hamilton in queste qualifiche del GP della Malesia è stato l’ultimo giro abortito, come a non voler umiliare ancora di più i rivali, compagno di squadra in primis… Inarrestabile il campione in carica, che ha conquistato l’8° pole della stagione (contro le 7 del tedesco) e la 57° in carriera (a -8 da Senna e -11 dal record di Schumacher) e domani partira dalla prima fila per la 100° volta. Quattro decimi su Nico Rosberg, ma dopo aver battuto il record della pista con un tempo monstre di 1.32.850. Le Red Bull non sono riuscite a lottare per la pole, ma hanno comunque conquistato la seconda fila, con Max Verstappen davanti a Daniel Ricciardo.
Terza fila per la Ferrari, con Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen quinto e sesto, e quarta per le Force India di Sergio Perez (che avrebbe rinnovato il contratto per il 2017 proprio prima delle qualifiche) e Nico Hulkenberg. Soddisfazione per Jenson Button nel suo 300° GP, che ha portato la sua McLaren nel Q3 e in 9° posizione, accanto alla William di Felipe Massa a chiudere la top 10.
Eliminate in Q1 le Sauber di Marcus Ericsson e Felipe Nasr, la Renault di Jolyon Palmer, le Manor di Esteban Ocon e Pascal Wehrlein e Fernando Alonso, che ha girato pochissimo viste le penalità per i cambi motore che l’avrebbero comunque fatto partire ultimo.
Nel Q2 sono uscite la Williams di Valtteri Bottas, le Haas di Romain Grosjean (che nel Q1 ha perso lo specchietto destro che gli è finito in faccia, per fortuna senza conseguenze) ed Esteban Gutierrez, la Renault di Kevin Magnussen e le Toro Rosso di Daniil Kvyat e Carlos Sainz.
Al termine dell’ora caldissima (ma senza pioggia, nonostante i nuvoloni minacciosi in avvicinamento), questo il commento del poleman: “Sarà una gara serrata perché i rivali sono stati molto forti nei long run. Ma penso che anche andiamo piuttosto bene. La macchina è stata fantastica oggi, mi sono davvero divertito. Il giro? Avrei potuto essere più veloce!”. E se l’umiliazione non è arrivata in pista, con questa frase stronca tutti – Rosberg in primis, che si è salvato proprio sul filo di lana conquistando la prima fila, ma autore prima di troppi errori (la tensione si fa sentire?!?).
Barbara Premoli