A due settimane dal GP d’Italia, il Circus della F1 si sposta a Singapore per affrontare il circuito di Marina Bay, 61 tornate lunghe 5.065 metri, per quello che 8 anni fa, nel 2008, fu il primo GP in notturna in calendario. Cambio radicale di scenario tra l’Autodromo di Monza e la città-Stato del sud-est asiatico, dove gli alti tassi d’umidità e il continuo rischio piogge rendono assolutamente imprevedibile lo svolgimento delle prove, illuminate artificialmente dai circa 1.700 proiettori di un impianto tutto made in Italy.
“Ho dei bellissimi ricordi di Singapore, lì in passato sono riuscito a vincere più volte (nel 2011, 2012 e 2013 con la Red Bull Racing e nel 2015 con la Ferrari, ndr)”, racconta Sebastian Vettel, che l’anno scorso restò al comando dalla pole al traguardo ottenendo la terza vittoria con la Scuderia. “Si tratta di una gara abbastanza insidiosa. Non si svolge alla luce del giorno ed è una sfida diversa dal solito soprattutto per quanto riguarda i punti di riferimento intorno al circuito.
L’asfalto è irregolare e ruvido, la pista è lunga e i giri durano tanto, questo fa si che si debba rimanere sempre concentrati. Di solito fa caldo e c’è molta umidità ed è difficile stare in macchina, ma credo sia una gara che piace a tutti. Cerchiamo di mantenere l’orario europeo ed è molto strano, perché rimaniamo svegli fino a tardi per poi alzarci a metà giornata. E’ un gran premio davvero speciale per tutti i piloti e tutte le squadre”.
Redazione MotoriNoLimits