Se l’avete perso venerdì, potete recuperare domenica 11 settembre, alle 16.15, quando su Sky Sport MotoGP HD sarà possibile vedere “La regola di Marco”, un programma di Guido Meda, Paolo Beltramo e Massimo Battiston, con la regia e il montaggio di Simone Spadola.
Un film sulla vita di Marco Simoncelli attraverso filmati inediti e testimonianze di chi gli è stato vicino. Marco Simoncelli è un caso eclatante di presenza e continuità anche dopo la scomparsa. “La regola di Marco” è un titolo naturale. E’ bastato viverlo negli anni più belli della sua carriera umana e sportiva, sentirlo raccontare dagli amici e dai famigliari per capire che la regola di Marco era semplicemente quella di avere, sempre, l’amore attorno. Le testimonianze raccolte nel film hanno dentro una costante intensa e continua: Marco Simoncelli era disposto a rinunciare ad un progresso tecnico in nome dell’armonia.
A un anno di vittorie in nome della serenità che avrebbe portato al successo negli anni successivi. Arrivato al Motomondiale dopo un’infanzia da tenerissimo discolo romagnolo, è riuscito nell’impresa di fondere la sua squadra e la sua famiglia in una cosa sola. Non è banale in un mondo, quello delle corse, in cui spesso guidano il business e la prestazione. Innamorato della vita, della sua Romagna, della sua fidanzata Kate, degli amici e della famiglia, Marco Simoncelli ha dato vita a una leggenda che gli sopravvive. Vinto il mondiale 250 era arrivato alla MotoGP. Lo stesso Valentino Rossi (che in “La regola di Marco” confida di non aver mai avuto tra i piloti un amico caro come Marco al punto da confidare solo a lui i segreti del proprio allenamento) sa che in Simoncelli poteva esserci l’erede. Troppo bravo umanamente per non portarselo altrove. Il 23 ottobre del 2011 si è interrotta una vita, ma forse ne è cominciata un’altra. Quella della Regola di Marco.
Redazione MotoriNoLimits