ha da molto tempo un conto in sospeso. Il ritorno di un GP in California, dopo anni di esperimenti itineranti e mai troppo durevoli per rendere la F1 definitivamente popolare e desiderata dall’altra parte dell’Atlantico, porterebbe in un colpo solo fascino e glamour. Assicurerebbe centralità planetaria: quello di San Francisco e soprattutto Los Angeles è al tempo stesso il più e il meno americano degli Stati confederati. Quello in cui alcuni dei concetti elettivi della vecchia ma affascinante e nobile Europa (bellezza e moda, eleganza e cultura…) vanno di pari passo con high-tech e futuro a 200 all’ora, che sono bandiera in quella parte degli Usa che scende a capofitto verso il Messico. Ma… desideri, appunto. A oggi, a parte qualche dichiarazione qua e là, di F1 davvero in rotta verso la California non si parla davvero seriamente.Ma per fortuna, una piccola rappresentanza di questo Club Mediterranée itinerante che è la Formula 1, con i suoi quasi duemila villeggianti fissi che si ritrovano più di una ventina di volte di volte l’anno a quasi tutte le latitudini e su svariati meridiani, ha deciso nei giorni scorsi di ritrovarsi a Los Angeles senza che fosse il calendario del campionato a deciderlo. È avvenuto tutto così, quasi per caso.
È successo che Daniel Ricciardo e un gruppetto di suoi amici hanno scelto Los Angeles come tappa di un mini tour estivo, prima delle due ultime gare europee attese per fine agosto in Belgio e a inizio settembre a Monza. E il percorso del campione della Red Bull a L.A., alla ricerca delle suggestioni californiane di cui sopra, ha toccato anche il nuovo P Zero World: lo showroom che Pirelli ha inaugurato a metà luglio nel cuore di Los Angeles, dedicandolo al suo prodotto Prestige.
Con il termine Prestige, Pirelli definisce la sua gamma di pneumatici di massimo livello tecnico e tecnologico; con caratteristiche e misure elettive per accontentare la richiesta di massime prestazioni e sicurezza che sono la carta d’identità delle più belle, affascinanti, esigenti e uniche auto e moto al mondo. Ma questo elevatissimo livello tecnico e tecnologico non basta: il Prestige Pirelli ci aggiunge l’italianità di un prodotto taylor-made, cucito su misura sulle esigenze non soltanto dei mezzi tecnici, ma anche dei loro proprietari, delle loro caratteristiche e ambizioni di guida.
È questo il contenuto che lunedì 8 agosto Daniel e i suoi amici hanno toccato con mano a P Zero World. Toccato e provato: un po’ tutti si sono cimentati al volante delle più emozionanti vetture sportive equipaggiate con i pneumatici P Zero più esclusivi. ‘Thanks Pirelli Northamerica’, ha poi twittato Ricciardo sul suo profilo, presto ripreso a rimbalzato in tutto il mondo. ‘Thanks for its welcome’. Un benvenuto che Pirelli ha voluto riservare al campione australiano facendogli saggiare il meglio del connubio Italia-America: pneumatici tricolore su automobili da sogno di tutte le nazionalità; ma anche l’ospitalità italiana di Pirelli al Dodgers Stadium, dove martedì 9 Daniel ha potuto assistere alla vittoria della squadra di casa, i Dodgers L.A. appunto, in una serata di baseball di livello stellare.
California dreaming, insomma. Un sogno di California che il pilota Red Bull e Pirelli hanno condiviso per un paio di giorni vissuti con emozioni e sensibilità in comune. Un sogno che torna a farsi forte proprio quest’anno, 40 stagioni esatte dopo il primo GP di Long Beach, su un circuito cittadino appena fuori Los Angeles che per qualche campionato fu davvero la Montecarlo del Pacifico.
Una F1 di nuovo a Los Angeles ci starebbe proprio bene. Pirelli c’è già: ha scelto la metropoli californiana come sede del primo dei suoi negozi P Zero Prestige che fra qualche anno si troveranno in tante città cool del mondo, a iniziare da Londra dove l’apertura è imminente. Pirelli, Los Angeles ce l’ha nel cuore: già a dicembre vi terrà un evento di cui vi racconteremo diffusamente. In attesa del ritorno su queste strade di un GP…