Come da previsioni, nel GP di Germania ci sono state diverse strategie, con la maggior parte dei piloti su tre soste. Il vincitore, Lewis Hamilton, ha alternato supersoft e soft, mentre il poleman Nico Rosberg è partito con due set di supersoft e ha terminato la gara con due set di soft. Strategia diversa in Red Bull, con entrambi i piloti arrivati a podio, anche loro con strategie differenziate: tuttavia, sia Ricciardo sia Verstappen hanno concluso la gara sulle supersoft per sfruttarne la velocità extra.
La temperatura della pista è rimasta nell’ordine dei 38°C per tutta la gara: condizioni simili a quelle di ieri, nonostante una piccola minaccia di pioggia nelle fasi conclusive. Ci sono stati molti duelli in pista, con le squadre che hanno sfruttato diverse strategie fino alla bandiera a scacchi. Il circuito di Hockenheim è rimasto in gran parte invariato rispetto all’ultima visita della Formula 1 nel 2014, con asfalto piuttosto vecchio e irregolare, che ha messo alla prova i pneumatici. Di conseguenza, diversi piloti hanno adattato le loro strategie passando da due a tre soste, per essere certi di avere il passo necessario. Il miglior piazzamento su due soste è stato quello del pilota della Williams, Valtteri Bottas, arrivato settimo.
Paul Hembery, direttore motorsport Pirelli: “Oggi la strategia è stata fondamentale. Nei primi giri a pieno carico di carburante abbiamo registrato un degrado termico più alto del previsto e questo ha indotto molti a puntare su una strategia di tre soste che, come previsto ieri, sulla carta era la più veloce. E’ stato molto importante monitorare consumo e degrado ed essere rapidi nelle scelte, per adattare la strategia di gara alle circostanze mutevoli”.
Pirelli aveva pensato che le tre soste sarebbero state la strategia vincente, e infatti hanno permesso a Hamilton – che ha beneficiato di un’ottima partenza e di una monoposto più veloce – di gestire gara e pneumatici. L’inglese ha effettuato i suoi pit-stop nei giri 14, 34, e 47, seguendo lo schema previsto.
Redazione MotoriNoLimits