Lewis Hamilton ha vinto il GP d’Austria dopo essere partito dalla pole position, con una strategia su due soste e al termine di una gara culminata in un duello tra lui e il compagno di squadra Nico Rosberg. Rosberg ha sfruttato la strategia per migliorare la sua posizione al via, giocando d’anticipo per il pit-stop su diversi piloti, incluso il compagno di squadra, andando a prendere il comando della gara. Ma Hamilton l’ha superato in un finale da brividi e Rosberg ha chiuso quarto dopo una collisione con il compagno nell’ultimo giro.
Rispetto alle precedenti sessioni in Austria, le temperature ambientali e della pista sono state considerevolmente più basse, rispettivamente 16 e 24°C a inizio gara. Questo ha contenuto consumo e degrado, ma la strategia è stata influenzata anche da una safety car sfruttata dai team per un pit stop. Ferrari e Red Bull hanno adottato una strategia differente rispetto alla maggior parte dei team di testa, iniziando la gara sulle supersoft anziché sulle ultrasoft, scelta di default per gli altri 10 top driver – e di solo mezzo secondo più veloce al giro fino al sabato. Durante un lungo primo stint, sulla Ferrari di Sebastian Vettel si è verificata la rottura del pneumatico destro. Le circostanze esatte sono attualmente in fase di approfondita analisi tecnica condivisa con Ferrari. Si tratta comunque di un episodio isolato: nessun altro pilota ha avuto problemi simili in tutto il weekend.
Dopo l’ultimo pit stop, c’è stata una battaglia a tre per il comando tra i piloti Mercedes e la Red Bull di Max Verstappen, che ha effettuato una sosta in meno rispetto a Rosberg e Hamilton, divisi da meno di un secondo per tutta la gara fino alla bandiera a scacchi, regalando una delle gare più memorabili della stagione.
Paul Hembery, direttore motorsport Pirelli: “Stiamo svolgendo con Ferrari indagini approfondite sull’incidente al pneumatico di Sebastian Vettel per comprenderne la causa. Tornando alla gara, la strategia pneumatici si è dimostrata cruciale, con una lotta serrata fino alla fine. I team hanno affrontato la gara con poche informazioni sui pneumatici, dopo le condizioni variabili avute nelle libere e in qualifica, per cui è stato fondamentale per i team riuscire a sfruttare al massimo le circostanze mutevoli della gara”.
Pirelli aveva previsto una strategia vincente di due soste, sullo schema ultrasoft-soft-soft. Ma la safety car dopo l’incidente di Vettel ha modificato le cose, così come le temperature della pista molto più basse rispetto ai giorni precedenti. Hamilton si è comunque fermato due volte, nei giri 21 e 54.
Redazione MotoriNoLimits