Come sapete, ieri e oggi all’Autodromo di Monza va in scena la Coppa Intereuropa. Causa concomitanza con altri eventi – GP d’Europa a Baku e 24 Ore di Le Mans – noi non siamo potuti andare, perché purtroppo non abbiamo ancora il dono dell’ubiquità, anche se ci piacerebbe, e siamo umani. Ma come di consueto ci siamo confrontati, informati e abbiamo sentito diverse campane – colleghi in primis – per sapere come stesse andando. La risposta è stata unanime: delusione e vuoto pneumatico di pubblico.
D’altronde lo testimioniano anche i commenti sulla pagina Facebook dell’Autodromo: “Fate un evento biennale piuttosto che avere annate con alti e bassi del genere! Magari con le annate dispari in modo da incastrarvi con il grand prix historique di Monaco. Considerando il programma dell’anno scorso e guardando quello di quest’anno ho trovato facilmente qualcos’altro da fare“; “La peggior Coppa Intereuropa di sempre, paddock vuoto e solo 4 categorie, e volete anche 14 euro di biglietto… delusione totale!”; “Invece di far girare queste 4 carcasse vecchie che non interessano a nessuno vediamo di riportare a Monza il WEC“; “C‘e più personale di controllo che spettatori“; “Sono in autodromo, che tristezza! Vi siete giocati pure questa manifestazione! Parco macchine pietoso! Se volete far chiudere questo stupendo impianto motoristico siete sulla strada giusta!”; “4 categorie nella Coppa Intereuropa… Paddock vuoto.. Che tristezza…”. E ovviamente a tutti questi commenti nessuna risposta da parte di chi gestisce i social dell’Autodromo…
Poi ieri sera ci è arrivata una mail da un lettore appassionato da sempre di corse e la pubblichiamo tal quale. Se non avessimo avuto il riscontro da parte di altri, avremmo preso la cosa con le molle… ma purtroppo è la triste realtà, non tanto o non solo dell’Autodromo, quanto soprattutto di un pubblico che ha perso la passione e che diserta questi eventi che sono la storia dell’automobilismo sportivo. O che forse, vista la situazione economica generale, ci pensa due volte prima di spendere soldi per uno spettacolo che non c’è. Come ha detto Arturo Merzario: “La Coppa Intereuropa di una volta era un evento importante a livello mondiale, poi purtroppo ha perso tutto l’interesse che suscitava. Spero sinceramente che questa manifestazione riacquisti il fasto e il ruolo che aveva e che merita!”. Parecchio su cui riflettere e su cui lavorare.
Barbara Premoli
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La Coppa Intereuropa a Monza è sempre stato uno di quegli appuntamenti imperdibili dell’anno. Ricordo la prima volta che ci andai, entrai in un box e mi ritrovai davanti alla mitica Tyrrell a 6 ruote vista prima di allora solo in fotografia. La gara delle F1 storiche era davvero un’emozione indescrivibile. Vedere dal vivo e in pista modelli di auto da sogno, mi riportava alla mia infanzia quando da tribune improvvisate in campeggio guardavo rapito i miei primi GP di F1. La situazione però in questi anni è drasticamente cambiata, fino ad arrivare a oggi. Un paddock deserto, senza auto o meglio con poche e male assortite categorie e soprattutto senza F1. I “soliti” habitué della tappa monzese, ma niente a che vedere con gli iscritti degli anni passati. Non bastasse questo, l’Autodromo è come militarizzato. Controlli all’ingresso dell’impianto, 200 mt dopo un altro controllo, 200 mt dopo ennesimo controllo, 200 mt dopo altro controllo. Lasci la macchina già esasperato, fai per entrare nel paddock e alè, altro controllo! Vai al bar (fila kilometrica per mangiare un panino e una birra) e devi lasciare lì la bellezza di 11 (!!!) euro, l’alternativa è un gelato che è praticamente scongelato nel freezer (forse spento per risparmiare corrente???). Ah, dulcis in fundo, ti controllano i biglietti anche all’uscita (e viene da chiedersi: se uno l’ha buttato via cosa fanno? Te lo fanno ripagare o ti sequestrano???).
Fai per rientrare nel paddock e ti rifermano le guardie, attrezzate ora con paletta stile carabinieri… l’Autodromo è militarizzato, dicevo, e la sensazione è rafforzata appena ti imbatti in un carro della contraerea e in un carro armato dell’esercito americano, con tanto di gazebo dell’esercito (questa volta italiano) che non prova a reclutarmi perché ahimè ormai ho superato l’età di leva da tempo. Insomma provo a dimenticarmi di questa spiacevole situazione andando in tribuna, solo per scoprire il DESERTO di spettatori. Qualche persona c’è, una trentina, ma sono dall’altra parte della pista, nel parco dove non c’è da pagare il biglietto. Sì perchè oggi per godere di cotanto spettacolo, bisogna sborsare ben 14 euro. E se considerate che, associato al panino e birra, si arriva a 25 euro… 50 nostalgiche mila lire di tanto tempo fa per non avere nulla in cambio, se non qualche bancarella con poco di interessante e un parco auto non all’altezza della manifestazione… Ci si stupisce poi di ritrovarsi un impianto deserto che non ha attrattiva???