Nico Rosberg nella storia dopo aver conquistato la prima pole nel GP d’Europa sul nuovo circuito di Baku, con il compagno di squadra Lewis Hamilton a muro nel Q3, cosa successa anche al tedesco nel suo ultimo run, ma che non gli ha impedito di chiudere davanti a tutti con 8 decimi di vantaggio, portando a casa la 25° pole in carriera e la terza della stagione.
Hamilton aveva fatto il miglior tempo nel primo settore, prima di uscire alla curva 15. Tornato in pista, ci ha riprovato, eguagliando il passo di Rosberg nel primo settore, ma poi ha toccato il muro alla curva 12 e ha rotto la sospensione anteriore destra della sua Mercedes. L’incidente ha provocato la bandiera rossa, con Hamilton 10°, senza un tempo nel Q3. Una giornata no per il campione in carica, che ha avuto lunghi e uscite in tutta la sessione. Secondo tempo per la Force India di Sergio Perez, che partirà però 7° per la penalità di 5 posizioni per sostituzione del cambio dopo l’incidente nelle FP3 di questa mattina.
Terzo tempo, conquistato nei 2 minuti finali dopo la fine della bandiera rossa, per la Red Bull di Daniel Ricciardo, a 4 decimi dalla Force India e con un tempo identico a Sebastian Vettel, ma sarà lui domani a partire dalla prima fila accanto a Rosberg. A chiudere la top 6 Kimi Raikkonen e Felipe Massa, davanti a Daniil Kvyat, alla seconda Williams di Valtteri Bottas e alla seconda Red Bull di Max Verstappen, che ha rischiato la collisione con Bottas durante il primo run in Q3.
A un decimo dal Q3 la Haas di Romain Grosjean, 11° davanti alla Force India di Nico Hulkenberg, in testacoda nel primo run inQ2 e solo 12° nel secondo. 13° la seconda Toro Rosso di Carlos Sainz davanti alla McLaren di Fernando Alonso e alla seconda Haas di Esteban Gutierrez, fuori alla curva 7 nel suo ultimi giro lanciato.
Felipe Nasr ha portato la Sauber nel Q2 per la prima volta dal GP della Cina, ma ha chiuso 16°. Bene la Manor-Mercedes, che ha mancato il Q2 per meno di 2 decimi. Rio Haryanto è stato più veloce di Pascal Wehrlein, davanti alla McLaren-Honda di Jenson Button, 19°, e alla Sauber di Marcus Ericsson, con le due Renault di Kevin Magnussen e Jolyon Palmer a chiudere la griglia.
Considerazione del tutto personale: questo è un videogame, non è un circuito né tantomeno Formula 1. Non si può paragonare a Montecarlo. Questa è la gara per chi segue le corse solo per vedere botti, testacoda e incidenti. Non per chi ama lo sport.
Barbara Premoli