Leader della prima tappa tra le vetture WRC2, Umberto Scandola e Guido D’Amore si fermano a metà del secondo giorno di gara al Rally Italia Sardegna per una fessura a un tubo dell’impianto di raffreddamento. L’inconveniente durante la lunga PS del Monte Lerno quando erano in lotta per il podio. I tecnici della squadra preferiscono non mettere a repentaglio la meccanica della vettura e iniziare a lavorare al prossimo appuntamento del Campionato Italiano Rally.
Umberto Scandola: “Che il Rally Italia Sardegna, sesto appuntamento del Campionato del Mondo, fosse una gara dura lo sapevamo, ma ritirarsi per un problema quasi banale dispiace parecchio. Abbiamo scoperto adesso con i meccanici che la perdita d’acqua del motore è stata causata da un tubo che si è leggermente fessurato. Questo raccordo in silicone è posto tra il motore e il radiatore e probabilmente si è tagliato con le vibrazioni. Non potevamo sistemarlo sul posto e senza il relativo ricambio, inoltre avevamo troppi km da fare per raggiungere l’assistenza di metà tappa. Peccato ma voltiamo pagina. Guardiamo con ottimismo al prossimo appuntamento del CIR a San Marino, sfruttando l’esperienza che abbiamo fatto sulla terra sarda”.
La giornata era partita già in salita nella prima prova speciale dove una lenta foratura aveva fatto perdere oltre un minuto dai primi, facendo retrocedere la ŠKODA del team italiano alla quarta posizione di una classifica sempre molto serrata. Dopo una seconda frazione interlocutoria è arrivata la temuta “Monte Lerno”, 44 km infernali di curve, dossi e fondo molto sconnesso. Dopo una decina di km il sistema di diagnostica della Fabia ha iniziato ad accendere le spie di segnalazione e Scandola-D’Amore si sono fermati un paio di volte per cercare di rabboccare l’acqua persa usando le rispettive borracce, ma a poco è servito. Ancora troppi i km da percorrere per concludere il primo passaggio. Ad onore di cronaca almeno 7/8 delle 12 WRC2 in gara hanno avuto difficoltà in questa PS tra forature, uscite di strada e problemi meccanici ben più seri. Peccato perché senza quel piccolo forellino al manicotto sarebbe stato possibile recuperare terreno e tornare a lottare per la vittoria finale, ma i rally sono anche questo.
In serata la squadra ha voluto ugualmente riparare la vettura e ricontrollare la meccanica per rimettere la Fabia in condizioni di ripartire. La decisione è poi passata agli ingegneri che hanno analizzato i dati della telemetria. I km percorsi senza l’adeguato raffreddamento hanno portato il motore a lavorare oltre la soglia di sicurezza e per questo si è deciso di non rischiare di danneggiarlo in maniera grave, anche in previsione dei prossimi impegni nel Campionato Italiano, obiettivo primario di ŠKODA Italia Motorsport.
Redazione MotoriNoLimits