Pirelli sta già sperimentando in pista, su monoposto di due o tre anni fa, gomme in misura attuale ma contenenti novità sia di mescola sia di costruzione, rivolte a quello che sarà il risultato 2017. Da inizio agosto -settimana più settimana meno- scenderannno in pista monoposto attuali (o dello scorso anno) equipaggiate dei primi prototipi di pneumatico più largo. E si tratterà di un incremento notevole: da 245 a 305 millimetri la larghezza della gomma slick anteriore, che diventerà quindi larga quasi quanto la posteriore attuale; da 325 a 405 per quella posteriore. Quasi inalterato sarà il diametro totale: da 660 mm a 670, ovvero il diametro attuale della gomme Pirelli F1 in versione rain, ovvero con battistrada scolpito anziché liscio. Sempre lo stesso il calettamento, ovvero il diametro del cerchio: 13 pollici, come da tradizione che rende le
F1 qualcosa di unico nel panorama deel motorsport mondiale, e al quale la F1 non vuole rinunciare. Questo anche se la Pirelli, in senso propositivo, aveva già provato in pista con successo pneumatici per cerchio da 18” e sarebbe stata aperta a spingersi verso misure ancora maggiori.Per intenderci (e sempre senza troppa attenzione al calcolo precisissimo) il pneumatico anteriore aumenterà in larghezza di quasi 25%; il posteriore di oltre 30%. E lo stesso aumento caratterizzerà l’impronta a terra del pneumatico: in larghezza e quindi, per trasmissione aritmetica, anche nell’area di contatto a terra. Da qui l’incremento in aderenza, e quindi in capacità di trasmettere la potenza a terra con ovvio aumento delle prestazioni in curva, in
accelerazione e anche in frenata. Basterà tutto questo per assicurare alla Formula 1 il progresso di spettacolarità che tutti di augurano? E’ presto per dirlo. Senza dubbio incideranno anche le potenze sempre in aumento: ormai la barriera degli 800 cavalli è avvicinata quando non superata, e di parecchio nelle brevi fasi di gara in cui si utilizzano i vari boost consentiti dalla tecnologia motoristica. Il traguardo dei 900 cavalli non è lontano e ciò permetterà di rispondere al calo di velocità originato, come si diceva all’inizio, all’incremento del carico aerodinamico e anche al maggiore ‘ingombro’ aerodinamico dovuto a pneumatici più larghi. Certamente, come detto, il salto in termini di prestazione sarà importante. Un salto in… largo, che metterà i piloti alla prova con velocità medie maggiori, il che metterà più al centro della scena la capacità umana. E questo, nelle corse, è da sempre il metro di riferimento per emozionarsi davanti a certe scene offerte da questo sport meraviglioso.


















