Da qualche giorno sui canali RAI sta passando uno spot relativo al grande impegno della stessa RAI per il Giro d’Italia di ciclismo che partirà a breve. Nello spot televisivo, oltre a definire il ciclismo come il “vero sport su due ruote”, si intuisce palesemente un parallelismo fra lo stesso ciclismo e il motociclismo. Esaltando il primo e penalizzando il mondo delle due ruote a motore. La Federazione Motociclistica Italiana si unisce alle molte proteste che sono spontaneamente emerse dal nostro settore contro lo spot televisivo che esalta il ciclismo in contrapposizione al motociclismo.
Paolo Sesti, Presidente FMI: “Sono rimasto negativamente colpito da quello spot non solo perché il ciclismo viene definito come il vero sport su due ruote, ma soprattutto per la metodologia della contrapposizione: l’esaltazione di una specialità sminuendo, con continui riferimenti, il valore di un’altra è operazione superficiale e non corretta, forse realizzata da chi non conosce davvero bene né il ciclismo né il motociclismo. Due mondi preziosi e gloriosi per lo sport italiano che hanno, entrambi, scritto pagine epiche a livello internazionale. Motociclismo e ciclismo non si sono mai contrapposti perché nati dalla passione comune per quei valori che solo lo sport al più alto livello può esprimere. In definitiva uno spot che non rende merito a nessuno, ma che soprattutto danneggia l’immagine dei nostri piloti ed appassionati. Una caduta di stile inaspettata, soprattutto dalla RAI!”.
E noi concordiamo in toto: più lo guardiamo e più lo riteniamo di pessimo gusto e fuori luogo. Ipotesi? Che sia una vendetta contro chi ha i diritti TV per trasmettere le gare di moto? Se così fosse, sarebbe un atteggiamento davvero “piccolo” non tanto da parte di chi ha creato la campagna, quanto da chi l’ha approvata. E poi lasciatecelo dire: meglio un’ombrellina accanto a un pilota sulla griglia o le gomme da bagnato che le indagini e le rivelazioni e le condanne sul doping che troppe volte ci hanno fatti pentire di aver seguito (con passione) tante tappe di Giro e Tour… E che sono molto ma molto peggio, sotto il punto di vista morale e sportivo, di una bella ragazza in griglia.
Mettere poi a confronto ciclisti e motociclisti, sminuendo il coraggio dei centauri si commenta da sé: significa non sapere niente della preparazione fisica dei piloti. E chiudere gli occhi invece su fatti di cronaca noti a tutti. Da “mamma RAI” non se lo aspettava nessuno.
Redazione MotoriNoLimits