Monza, 11 aprile 2016. Sala stampa Tazio Nuvolari. Conferenza stampa di Andrea Dell’Orto (presidente e amministratore delegato SIAS spa) e Francesco Ferri (procuratore SIAS spa). Tema: SIAS spa, punto della situazione e prospettive. L’invito ci è arrivato venerdì 8 aprile alle 21.10 e avremmo annullato persino il nostro funerale pur di esserci. Perché, dopo le dimissioni dei consiglieri Ivan Capelli ed Enrico Radaelli del 6 aprile e il comunicato ufficiale di SIAS del 7 aprile era la prima occasione di confronto con SIAS (presenti in sala anche Massimo Ciceri e Alessandra Marzari).
Non sta a noi giudicare nessuno, non abbiamo preconcetti verso nessuno, conosciamo tutti e parliamo con tutti, mai stati faziosi e mai prese le parti di nessuno quando si tratta di raccontare i fatti e trasmetterli a voi che leggete. Ma questa conferenza era particolarmente delicata, perché si sarebbbe parlato di futuro dell’Autodromo, di rinnovo del contratto per il GP d’Italia di F1 con Bernie Ecclestone oltre che, ovviamente, del CdA di SIAS dopo le due uscite di cui sopra (in primis quella del presidente di AC Milano, Ivan Capelli). Per cui abbiamo avuto un’idea notturna: fare una diretta streaming dell’evento, in modo che tutti seguissero, sentissero e vedessero. Mattina all’alba chiamata al tecnico e tutto organizzato, con tanto di notizia sul sito per avvisare tutti. La premessa è fondamentale per quello che leggerete alla fine…
Andrea Dell’Orto e Francesco Ferri si sono presentati con dati e numeri e, dopo l’esposizione dei fatti, hanno risposto alle domande dei giornalisti presenti. Senza tirarsi indietro davanti a nulla o tergiversare. Di seguito i fatti sulla situazione attuale e le prospettive.
“Più 5,1 milioni di ricavi, pari a +18% rispetto al 2014, con un valore della produzione superiore a 34,2 milioni, il miglior risultato degli ultimi 7 anni; perdite più che dimezzate in un solo esercizio. I principali indicatori economici di SIAS 2015 testimoniano la netta inversione di tendenza nella gestione dell’Autodromo Nazionale Monza operata dall’attuale dirigenza.
L’aumento dei ricavi rispetto al 2014 è dovuto al miglioramento dei risultati delle principali manifestazioni e allo sviluppo di un programma specifico di diversificazione dell’offerta. Dal primo punto di vista, i ricavi del GP di Formula 1 2015 hanno registrato una crescita del 13% rispetto all’edizione 2014. La biglietteria è cresciuta del 4%: Monza è fra i 5 circuiti al mondo che si sono distinti, anno su anno, rispetto alle vendite di biglietti. I ricavi derivanti da hospitality, grazie anche all’entrata di nuovi top client, sono superiori del 9%. Grazie a un’efficace azione di contenimento delle spese, il totale dei costi di organizzazione è diminuito del 5%. A marzo 2016, le vendite dei biglietti per il prossimo GP sono risultate superiori del 77% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
I ricavi del Monza Rally Show sono cresciuti del 15% attestandosi su 1,25 milioni di euro. A trainare le vendite dei biglietti il canale online e l’attivazione di nuovi punti vendita, come quello aperto presso EICMA.
Positivi anche i risultati delle altre attività realizzate allo scopo di diversificare le fonti di ricavi per l’Autodromo. Sono stati sviluppati nuovi eventi che hanno portato visibilità positiva all’impianto avvicinando pubblico non abituale, in particolare: Mille Miglia, Smart Mobility World, The Color Run, 12H Cycling Marathon, Biker Festival, concerto Manu Chao, gara di polo. Gli eventi aziendali sono cresciuti del 30% rispetto all’anno precedente, con diversi nuovi top client di rilievo internazionale. E’ stato varato un piano di rilancio dello Spazio Museale, che sta riscuotendo notevole successo di pubblico con la mostra dedicata a Senna (oltre 6.000 visitatori), mentre Info Point ha offerto nel corso del 2015 a oltre 8.500 turisti diverse attività e visite guidate alla struttura.
La pre-chiusura 2015 prevede una perdita netta di circa 1,6 milioni euro, con significativo miglioramento di circa 2 milioni rispetto al 2014 (-55%), quando il bilancio si chiuse a -3,6 milioni.
«La situazione economica complessiva sta migliorando, dopo che abbiamo ereditato una società in condizioni di bilancio e organizzative disastrose – ha commentato Andrea Dell’Orto, presidente e amministratore delegato di SIAS. I ricavi registrano un trend di crescita significativa e consolidata, frutto delle nuove strategie poste in essere con la piena condivisione di tutto il CdA. Dal lato dei costi, sull’esercizio 2015 hanno inciso due fatti straordinari ed esogeni: da una parte l’accantonamento al fondo rischi per il pagamento dell’IMU, in base al contenzioso attualmente in corso, dall’altra la variazione del tasso di cambio euro/dollaro rispetto al 2014 che ha determinato un aggravio di costi di circa 1 milione di euro a valere sull’organizzazione del Gran Premio F1. Senza queste due partite straordinarie il bilancio avrebbe chiuso sostanzialmente in pareggio.»
Tra gli altri provvedimenti, si segnala l’adozione per la prima volta nella storia dell’Autodromo di un moderno sistema di controllo di gestione, di procedure di project management per ottimizzare gli eventi, di una nuova organizzazione in grado di implementare il piano di rilancio. «Per questi motivi – ha continuato Dell’Orto – ritengo ancora più incomprensibili le dimissioni dei due consiglieri, che oltretutto sono avvenute nella fase delicata di rinnovo del GP di F1, nella quale abbiamo sempre fatto la nostra parte con senso di responsabilità, sia mettendo a disposizione parte significativa delle risorse economiche necessarie, sia coinvolgendo le istituzioni a partire da Regione Lombardia, che sta dando il suo fattivo e indispensabile supporto.»
Alla luce delle attività di rilancio che hanno portato alla ristrutturazione dell’organizzazione e dei processi di SIAS, il piano 2016 porterà al miglioramento dell’efficienza della gestione e all’ulteriore ampliamento dell’offerta:
- introduzione di un maggior numero di gare e incremento del numero di manifestazioni anche non motoristiche e dedicate alle aziende
- crescita dei ricavi derivanti dal Gran Premio di Formula 1
- realizzazione di eventi musicali con artisti di fama internazionale come Gods of Metal a giugno e I Days a luglio (nessuna conferma ma neppure ferme smentite sul concerto a settembre di Ligabue)
- apertura dell’area bimbi presso la tribuna parabolica
- ulteriore potenziamento delle attività turistiche con la possibilità di visitare l’autodromo con l’esperienza di realtà aumentata.
Per quanto riguarda gli investimenti per l’adeguamento degli standard di sicurezza della pista, propedeutici anche al ritorno delle due ruote e per la riqualificazione paesaggistica e monumentale del Parco di Monza, è in via di definizione la documentazione che permetterà di procedere con la Valutazione di Impatto Ambientale, al fine di raccogliere gli input di tutte le istituzioni coinvolte e arrivare alla definizione del progetto entro luglio. Si tratta nel complesso di investimenti per il 2016 pari a circa 5 milioni di euro effettuati con il contributo della Regione Lombardia, senza distogliere risorse dal rinnovo della F1, ma al contrario assicurando ulteriori fonti di finanziamento e di reddito per l’Autodromo.
Il budget approvato dal Consiglio di Amministrazione prevede per il 2016 un valore della produzione di 35,6 milioni di euro (+4%), la riduzione dei costi di gestione dato anche il termine delle attività di ristrutturazione effettuate nel 2015 e il ritorno all’utile.
Fin qui le cifre che riguardano 2015 e 2016. Ma si è parlato anche del ritorno delle moto con l’accordo con Dorna (nessuna penale per la data annullata quest’anno), dei lavori per il rifacimento della pista assegnati a Jarno Zaffelli (con regolare bando, quindi nessuno sgarbo a Tilke e indirettamente a Ecclestone) e ovviamente di Formula 1: e Dell’Orto ha ribadito più volte che, contrariamente a quanto molti dicono e scrivono, l’ostacolo al rinnovo del contratto non è lui, visto che da settembre scorso la trattativa è nelle mani del presidente ACI Angelo Sticchi Damiani e che lui non ha mai ricevuto comunicazioni o “bacchettate” dalla FOM. E che sul fronte Regione Lombardia l’impegno è non solo confermato, ma potrebbe persino essere superiore proprio per l’importanza derivante dal rilancio dell’impianto, con tutte le ricadute sull’indotto. Nessuna intenzione, quindi, e nessun motivo di dare le dimissioni perché come ha sottolineato “ho avuto un mandato preciso dagli elettori, dai soci ACI, dal territorio e dalle imprese“. Né lui né Ferri si sono sottratti alle domande, abbiamo detto, neppure sui compensi (80mila euro ridotti a 40mila, auto date in uso da uno sponsor).
Noi eravamo in prima fila, per poter girare al meglio il video e per osservarli, perché per noi il linguaggio del corpo dice più di mille parole. Mettendo le mani avanti (tanto i malpensanti penseranno male lo stesso, ma ci abbiamo fatto il callo, da anni, e la cosa ci lascia assolutamente indifferenti, anzi ci scivola e ci fa ridere… e li compatiamo), abbiamo visto due professionisti preparati e precisi, che hanno affrontato una situazione non facile quando avrebbero potuto trincerarsi dietro un altro comunicato stampa. C’è stato solo un attimo in cui le mani e la voce di Dell’Orto hanno tremato: quando ha parlato delle sue origini, della storia della sua azienda, riferendosi alle accuse che gli vengono mosse di non intendersene di corse e di non essere interessato a salvare Monza.
Che cosa accadrà adesso? Entro la fine di aprile il bilancio dovrà essere approvato dall’assemblea dei soci. E si saprà che cosa sarà dell’attuale gestione SIAS e dell’Autodromo. Intanto in tutto questo c’è il silenzio assordante dell’ACI e del suo presidente che, secondo noi, qualcosa dovrebbe (e avrebbe già dovuto) dire in merito a quanto accaduto, alle dimissioni di Capelli e a che punto siamo con le trattative per il GP. Finora ha fatto gioco a tanti far credere che la colpa fosse tutta di una persona, ma da ieri tutti sanno che da settembre che il gioco è in altre mani. E cosa è successo da settembre? Niente. Il contratto non è stato firmato e senza la F1 Monza non può reggersi, questo è evidente a tutti e non arriverebbero i soldi della Regione. Oltretutto visto che non si è dimesso un consigliere qualsiasi ma il presidente di AC Milano una parola, un tweet, due righe di comunicato ci stavano…
E per concludere torniamo allo streaming. Che ho pensato, voluto, fatto, pagato. E per il quale adesso sto ricevendo minacce, pesanti e pubbliche e scritte, perché lo streaming di YouTube funziona così (e l’abbiamo scoperto anche noi ieri): registra per circa 40 minuti, poi interrompe per qualche secondo, salva il video e riparte. Quindi come potete vedere sul nostro canale ci sono tre video, tre parti. Ma qualcuno sostiene che 1) lo streaming l’abbia fatto Monza o SIAS e 2) sia stato interrotto volutamente prima di una domanda di un collega. Ultima cosa, ridicolissima: lo streaming adesso l’hanno praticamente fatto tutti, anche chi non c’era! Ci proviamo da ieri a far capire che i video sono tre e che c’è tutto ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Mi va bene tutto, l’invidia, la cattiveria, la meschineria, la doppiezza, ma le minacce no. Anche perché:
- amo Monza e voglio solo che le cose vadano bene e che la F1 resti per altri 100 anni;
- ho creduto fin dal primo giorno nel nuovo corso (e solo Dio sa quanto mi è pesato andare alla presentazione della Lista Sport & Rinnovamento a luglio 2014, per problemi personali… ma l’ho fatto e lo rifarei per Ivan e il gruppo che aveva voluto)
- non mi permetto di giudicare nessuno e non ho preconcetti: ascolto tutti, guardo, ascolto, dico la mia (e ieri di domande ne ho fatte a iosa, perché era un’occasione che non volevo perdere), scrivo esponendo i fatti perché tutti sappiano. Ma non lascio mai che impressioni personali o simpatie e antipatie prevalgano sui fatti.
- sono strafelice di aver fatto lo streaming perché così tutto è lì, e quei video li potete guardare, ascoltare, sezionare.
- sono ancora più strafelice di essere libera di fare, dire e andare dove voglio, perché sono l’editore di me stessa. Non ho padroni. Libertà difficile, ma impagabile.
Il resto sono solo parole. Ma d’ora in poi, visto il mondo in cui viviamo, lo streaming sarà la nostra arma di difesa. Oltre alla professionalità. Serve tutto nella vita… e non si smette mai di imparare. Andiamo avanti!
Barbara Premoli