La stagione di Formula 1 deve ancora partire, ma arrivano già le prime minacce di abbandono. Il nodo della questione resta sempre lo stesso: Power Unit.
Dopo la telenovela dell’anno scorso legata alla fornitura dei propulsori in casa Red Bull Racing, risolta col “rinnovo” Renault marchiato TAG-Heuer (dopo il no ricevuto da Mercedes e Ferrari e la prima rottura di contratto con il costruttore transalpino), Dietrich Mateschitz è tornato alla carica: ”Senza una power-unit competitiva lasceremo la F1”.
Per il 2017 sono attesi cambiamenti radicali, che prevedono anche la fornitura, da parte di ciascun motorista, da un minimo di due a un massimo di tre team. A oggi in F1 ci sono quattro fornitori, ma la situazione in casa di qualcuno è tutt’altro che serena. “In casa Honda, anche se ostentano serenità, il clima è tutt’altro che tranquillo. Potrebbero aprirsi scenari drastici. Lo stesso Alonso pare non essere molto sereno”, commenta Gian Carlo Minardi, “anche se Ron Dennis si spertica a sottolineare che Fernando abbia un contratto anche per le prossime due stagioni. Inoltre Audi ha dichiarato che non entrerà nel Circus fintanto che non ci sarà stabilità sui regolamenti”. E non sono i soli a pensarla allo stesso modo.
Le esternazioni del numero 1 del Gruppo austriaco potrebbero aprire a nuovi scenari. “Possono sembrare spocchiosi, ma è il termometro di quello che sono le sponsorizzazioni in Formula 1. Oggi abbiamo macchine molto colorate, ma con pochissimi adesivi. La Red Bull vive del ritorno di immagine. Senza le vittorie questo viene a mancare poiché l’investimento iniziale è troppo elevato”. Già Paolo Barilla, nell’intervista che aveva rilasciato in esclusiva a minardi.it dichiarava: “In questo momento la F1 non rappresenta un buon investimento per un’azienda. La Formula 1 è un modello obsoleto poiché non è stata in grado di rinnovarsi stando al passo con i tempi”.
“Da quelle che sono le mie conoscenze, la Red Bull dovrebbe aver rinnovato per un anno con la Renault”. Un anno passa velocemente soprattutto quando ci sono in atto importanti modifiche ai regolamenti che richiedono un grande sviluppo. “Stiamo vivendo un dominio importante targato Mercedes, ma in Germania ci sono altri Costruttori. Mateschitz, forse, con le sue minacce vuole attirare l’attenzione di qualcuno come la BMW che non può restare a guardare”, conclude il manager faentino. Forse le trattative sono già iniziate…
Redazione MotoriNoLimits