In occasione del Salone di Ginevra 2016 Kia ha mostrato per la prima volta in Europa i progressi sulla strada della guida autonoma, da quelli già applicati nei modelli in produzione a quelli che vedranno la realizzazione nell’arco dei prossimi 15 anni; tutti riuniti sotto il sub-brand DRIVE WISE. I visitatori hanno così potuto prendere contatto con le nuove tecnologie attraverso un sistema di display interattivi.
Entro il 2020, Kia intende mettere in produzione la sua prima vettura a guida parzialmente autonoma, grazie alle tecnologie DRIVE WISE sviluppate sui sistemi di assistenza già presenti nelle Kia di oggi. Le più moderne tecnologie che Kia sta sviluppando forniranno un più alto livello di assistenza al pilota, con la capacità di riconoscere le diverse condizioni di marcia e reagire per evitare qualsiasi potenziale pericolo. L’eliminazione dei rischi e la riduzione dell’impegno di guida nelle condizioni di traffico più difficili consentirà di concentrarsi sugli aspetti più piacevoli del viaggio. Le future tecnologie Kia DRIVE WISE presentate finora includono la guida autonoma autostradale, la guida autonoma urbana, la guida automatica in colonna, la frenata di emergenza, l’assistenza alla guida nel traffico e nuovi sistemi di assistenza al parcheggio in ingresso e in uscita.
- HAD (Highway Autonomous Driving) impiega una combinazione di radar e telecamere per leggere le indicazioni sulla superficie stradale e gestire la marcia in corsia oppure il soprasso su qualsiasi percorso senza intervento del pilota.
- UAD (Urban Autonomous Driving) utilizza il GPS e altri sensori per identificare la posizione del veicolo sulla strada e utilizza le informazioni su traffico per gestire al meglio la marcia nelle congestionate aree urbane.
- PVF (Preceding Vehicle Following) sistema evoluto di marcia in corsia in grado di “vedere” il veicolo che precede ed eventualmente seguire la sua traiettoria lungo qualsiasi percorso, anche in assenza di indicazioni sull’asfalto.
- ESS (Emergency Stop System) agisce in abbinamento con il DSM (Driver Status Monitoring) che analizza il volto del conducente e ne valuta lo stato di stanchezza e attenzione. In caso di necessità accosta automaticamente il veicolo per un arresto in tutta sicurezza.
- TJA (Traffic Jam Assist) controlla il veicolo che precede nel traffico congestionato, mantiene la distanza di sicurezza e individua la spazio per procedere speditamente.
- AVP (Autonomous Valet Parking) è il sistema che permette di scendere dalla vettura e farla parcheggiare automaticamente con un comando a distanza.
Le tecnologie DRIVE WISE riguardano anche le possibilità di interconnessione e di interazione fra guidatore e veicolo attraverso una versione innovativa del sistema HMI (Human Machine Interface) con nuove funzioni quali i comandi gestuali, i sensori per le impronte digitali e la connettività con i dispositivi esterni. La futura evoluzione dell’HMI si sviluppa sul concetto dei “comandi invisibili” con un touchpad sensibile alle impronte digitali e la possibilità di attivare le varie funzioni con comandi gestuali.
Il sistema riconosce automaticamente il pilota attraverso l’impronta digitale o uno smartwatch e adatta l’auto alle sue preferenze in fatto di musica, climatizzazione e configurazione dei display. L’HMI è anche in grado di interpretare i movimenti delle mani del pilota che con un solo gesto può regolare ogni funzione senza distogliere l’attenzione dalla strada.
L’investimento iniziale previsto da Kia ammonta a 2 miliardi di dollari fino al 2018 e consentirà di avviare rapidamente il lavoro di sviluppo del programma DRIVE WISE. A questo scopo è fondamentale l’autorizzazione concessa a Kia dallo Stato del Nevada per effettuare test specifici sulle strade aperte al traffico. La Kia Soul EV è il veicolo scelto come base dei prototipi che effettueranno le prime prove delle future tecnologie DRIVE WISE nei percorsi attorno alla Death Valley.
La chiave delle future tecnologie DRIVE WISE sta nello sviluppo dei sistemi di comunicazione interattiva Kia V2X (vehicle-to-everything). Per permettere di arrivare entro il 2030 alla realizzazione pratica di vetture in grado di viaggiare in modo veramente e completamente autonomo, i sistemi V2X dovranno essere totalmente adattati e integrati alle reali condizioni di traffico e acquisire le capacità di reazione tipiche di un essere umano. Il sistema V2X utilizza una serie di sensori, radar, LiDAR (Light Detection And Ranging radar) e telecamere per controllare le condizioni dell’ambiente i cui si viaggia e rilevare ostacoli e imprevisti come farebbe un vero pilota. Ciò avverrà integrando i sistemi V2V (vehicle-to-vehicle) e V2I (vehicle-to-infrastructure) per elaborare tutte le informazioni necessarie per muoversi in tutte le condizioni senza pericoli.
Redazione MotoriNoLimits