La F1 deve prendere rapidamente una decisione per migliorare la protezione degli abitacoli nel 2017. La FIA è in prima linea per sostenere il discusso Halo sulle monoposto del prossimo anno, con la Ferrari che ha fatto testare un dispositivo a Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel durante gli ultimi test a Barcellona. Il presidente della FIA Jean Todt conferma che c’è una “reale possibilità” che una soluzione introdotta nel 2017. “Stiamo spingendo al massimo per integrare un dispositivo il prima possibile”, ha confermato il capo della sicurezza FIA Laurent Mekies. “Sono certo che i test risolveranno alcuni problemi, per migliorare la visibilità, l’estrazione dei piloti e altri aspetti, quindi mi aspetto che verranno effettuati test di convalida nei prossimi sei mesi”.
I regolamenti-base per il prossimo anno dovrebbe essere concordati prima del 1° marzo, ma questo secondo Mekies non significa che sia scaduto il tempo per l’introduzione di Halo nel 2017. “La vera scadenza è il tempo necessario ai team per modificare le monoposto e le nostre capacità di risolvere i problemi connessi”, ha detto. “In F1 il design è fatto con ampio antocipo, quindi se vogliamo introdurlo nel 2017 biso0gna decidere nei prossimi mesi. Nessuno vuole affrettare le cose, ma cerchiamo tutti di farlo il prima possibile”.
I test effettuati dalla Ferrari la scorsa settimana hanno suscitato reazioni forti nel paddock, con Lewis Hamilton che ha bocciato Halo e persino sostenitori come Fernando Alonso e Sebastian Vettel hanno detto che è “estremo e brutto”. Ma ci sono delle alternative. La Red Bull sta studiando una protezione trasparente a prova di proiettile e la FIA di recente ha testato due alternative in Inghilterra. Una si chiama ‘AFP‘, ovvero additional frontal protection, studiata per proteggere i piloti da detriti.
“Con questa struttura relativamente semplice abbiamo provato a migliorare la velocità verticale per modificare la traiettoria dell’aria proveniente dalle ruote sopra il casco dei piloti”, ha detto il consulente tecnico della FIA Andy Mellor. “Con questo approccio vogliamo arrivare a un design che minimizzi i carichi sul telaio, sia estremamente leggero e abbia un basso impatto sulla visibilità”.
Barbara Premoli