Se ne è andato questa notte, nel sonno. Tommaso Tommasi, uno degli ultimi maestri del giornalismo italiano del mondo dell’automobile. Un Signore
– con la “S” masiuscola, che amava la vita e la sua professione e che a entrambe ha dato tutto se stesso. Nato a Roma il 26 febbraio del 1935, inizia da giovanissimo a collaborare a Paese Sera dove rimane per 22 anni. Qui inizia nel 1958 come redattore, poi diventa inviato e responsabile della pagina dei Motori. Nel 1988 fonda il mensile InterAutoNews che in breve tempo diventa il punto di riferimento degli addetti ai lavori. Dal 1985 inizia a collaborare con Repubblica per le pagine Auto.
Prima di specializzarsi nel mondo della politica dell’auto scrive a lungo di Formula 1 e pubblica 13 libri sul pianeta delle corse e sui piloti, fra cui “25 anni di F1“, “Da Monza a Indianapolis” e il “Dizionario dei piloti“. Sua anche l’idea del DataBook, un librone semestrale allegato a InterAutoNews con tutti i numeri di vendita, e suo anche il premio Manager dell’Anno che ogni 24 mesi premia il migliore ad o presidente italiano e internazionale. I funerali si terranno mercoledì 17 febbraio alle 10 alla parrocchia del Sacro Cuore Immacolato di Maria, in piazza Euclide a Roma. Lo abbracciamo e lo terremo nel nostro cuore, cercando di fare tesoro dei suoi insegnamenti professionali e di vita. Che ci mancheranno, in un mondo sempre più meschino e “piccolo”, dove la scomparsa di un collega – per di più speciale – non merita neppure un ricordo, una parola, un minuto di silenzio durante una presentazione… Forse perché la morte fa paura, forse perché è meglio far finta di niente. La vita continua, questa vita in cui contano solo i numeri, conta sapere quante visite fa il tuo sito, come ti vanno le cose, quanti follower e “mi piace” hai. Poi vai a letto e non ti svegli più. E questa è la vita, non le palle dietro cui tutti, bene o male, ci perdiamo. Ciao Tommaso, maestro anche oggi, nel farci riflettere sulle cose che davvero contano nella vita.
Barbara Premoli