È iniziato con un 4° posto, raccolto dal team Scuderia Corsa, il cammino agonistico della 488 GTE. Il battesimo era di quelli di fuoco, la 24 Ore di Daytona, e la nuova Ferrari per le competizioni GT ha dimostrato di avere un passo ottimo, risultando alla fine la migliore delle debuttanti, visto che nella stessa corsa esordivano altri due progetti di case concorrenti.
La gara. Come spesso accade a Daytona, le prime ore di corsa non sono risultate particolarmente significative, anche se sono bastate a dare prova del potenziale della 488 GTE: tutte e tre le Ferrari impegnate nella classe GTLM, infatti, hanno condotto almeno un giro in testa nelle prime 12 ore della competizione, e questo nonostante la vettura numero 68 della Scuderia Corsa non avesse avuto un avvio facile, con un problema alla pressione della benzina che aveva costretto Alessandro Pier Guidi a partire dal fondo dello schieramento. Ottimo era stato invece l’avvio della 488 numero 72 del team SMP Racing che, dopo qualifiche negative, con Gianmaria “Gimmi” Bruni era stata in grado di risalire posizione su posizione fino a occupare a più riprese anche la prima, con il pilota italiano ma anche con James Calado, Viktor Shaytar e Andrea Bertolini. Costantemente nelle prime posizioni è stata anche la vettura numero 62 del team Risi Competizione, capace di percorrere alcuni giri al comando con Toni Vilander ma competitiva anche con Giancarlo Fisichella, Davide Rigon e Olivier Beretta. La gara di questa vettura è stata condizionata dal tamponamento subito da parte di una delle Ford nelle prime ore del mattino. L’incidente ha rovinato il diffusore posteriore costringendo la Ferrari ad una lunga sosta ai box che ha irrimediabilmente compromesso il risultato finale. Alla fine è arrivato un sesto posto utile in chiave campionato. Non ha invece raggiunto il traguardo la vettura di SMP Racing, la cui corsa verso un podio assicurato è stata interrotta dalla rottura di una turbina. La gara è stata vinta dalla Chevrolet di Gavin-Milner-Fassler.
GTD. Nell’altra classe dell’ambito GT erano impegnate due Ferrari 458 Italia che si sono confermate molto competitive. Entrambi gli equipaggi, tuttavia, non sono stati fortunati con le strategie, finendo per pagare eccessivamente alcuni pit stop effettuati in regime di bandiera verde. Sia la vettura numero 63 di Scuderia Corsa che la numero 51 del team Spirit of Race hanno condotto la corsa almeno per un giro, scivolando tuttavia verso il basso in classifica verso la fine della corsa. Alla fine la vettura di Christina Nielsen, Jeff Segal, Alessandro Balzan e Robert Renauer ha concluso al settimo posto, mentre la 51 di Peter Mann, Raffaele Giammaria, Marco Cioci e Matteo Cressoni è arrivata appena fuori dai primi dieci. La gara assoluta è andata alla Ligier di Sharp-Brown-Van Overbeek-Derani. Il secondo appuntamento del campionato è fissato per metà marzo, quando andrà in scena un’altra grande classica del motorsport americano, la 12 Ore di Sebring.
Redazione MotoriNoLimits