Era il 24 agosto 2014 quando scrivevamo, con gioia, che la Libreria dell’Autodromo avrebbe continuato la sua attività (https://motorinolimits.com/2014/08/28/la-libreria-dellautodromo-prosegue-la-sua-attivita/). Oggi purtroppo la notizia è tutt’altra. E in fondo non è nemmeno una notizia, visto che nell’ambiente la voce circola da un po’, anche se non ha avuto la diffusione dovuta. Forse perché speravamo si arrivasse a una soluzione diversa, che qualcuno VOLESSE TROVARE una soluzione. Così oggi siamo andati a Monza, per parlare con Mario Acquati, che è e sarà sempre LA Libreria dell’Autodromo.
Domenica 20 dicembre quella porta si chiuderà per sempre e a perderci saremo tutti noi che amiamo le corse, la Storia e Monza. Non è stato facile oggi arrivare fin lì sapendo, nemmeno fare “un’intervista seria” a quello che da tanti anni è un amico e un maestro. Abbiamo scelto di fare un video, perché tutti potessero sentire le parole di Mario e guardarlo negli occhi. Chi non ha Monza nel cuore dirà: “Cose che capitano ogni giorno, nessuno è indispensabile, ci sarà un’altra libreria“.
Il punto è questo: potrà anche esserci, in un domani, un’altra libreria, ma non sarà più LA LIBRERIA DELL’AUTODROMO di Mario Acquati, perché lui è la Storia di Monza, non vende libri ma è da sempre fonte inesauribile di racconti di vita vissuta. I libri potremo acquistarli altrove dal 21 dicembre, ma non potremo più entrare in quell’ambiente piccolo ed essere abbracciati e sommersi dalla passione. Oggi, come ogni volta, ci siamo persi a guardare libri, oggetti, modellini, video… impossibile uscire a mani vuote, come è impossibile rifiutare un regalo fatto col cuore da Mario.
Ci siamo rimasti tutto il pomeriggio, è stata dura uscire, salire in macchina e andare, sapendo che la prossima volta che torneremo in Autodromo ci sarà solo l’edificio (ammesso non tirino giù anche quello). Ci ha presi lo stesso magone di quando lasciamo Monza la domenica sera al termine di un GP, da sempre. Al ritorno, traffico e un’ora e mezza per fare 20 km e tanto tempo per pensare. Ed è salita la rabbia. Rabbia perché nessuno HA VOLUTO salvare la Libreria dell’Autodromo con gesti CONCRETI; perché non si è capita la differenza tra libreria e STORIA; perché si chiude un capitolo; perché non si può pretendere che i giovani si innamorino della Formula 1 e delle corse se chiudiamo i rubinetti della tradizione e la bocca a chi può ancora raccontarcela.
Lo conosciamo troppo bene Mario e non starà con le mani in mano, continuerà a regalarci spezzoni di vita e di corse. E quando a settembre tornerà il GP, sicuramente Lauda e Stewart andranno a cercare la libreria, che magari ci sarà, magari in un angolo del Museo (che però è itinerante, a seconda degli eventi viene spostato) o dell’Infopoint. Ci saranno libri, oggetti, ma non sarà LA Libreria dell’Autodromo, non ci saranno quei volumi esposti e scelti col cuore e non secondo le leggi del marketing; non ci troveranno Mario e ci sembra già di sentire le parole di Niki…
Ultimo step della rabbia: non siamo mai stati sul libro paga di qualcuno e non siamo l’avvocato difensore di nessuno, anche perché è una donna con due p***e così (passateci il termine ma quando ci vuole ci vuole) e non ne ha bisogno, ma da 6 anni Barbara Staropoli è parte integrante della Libreria e da inizio settimana non ha più un lavoro. E ci chiediamo: è possibile che in realtà grandi e importanti come quella dell’Autodromo Nazionale Monza o dell’AC Milano non ci sia stata UNA persona che abbia pensato di sfruttare la sua esperienza e professionalità offrendole un’alternativa che merita?
Adesso la cosa importante è che avete da domani mattina, venerdì, a domenica 20 sera per varcare quella porta, fare acquisti speciali tutti scontati almeno al 50% e respirare quell’atmosfera. E intanto che ci siete fate una foto e postatela sulla nostra pagina Facebook e poi le raccoglieremo tutte in un album. Prima di lasciarvi alla video-intervista, il nostro, il mio grazie immenso a Mario Acquati per quello che ogni volta mi insegna e mi trasmette, per il suo entusiasmo e la sua voglia di rimettersi in gioco e giocare (anche oggi con il selfie!), con la certezza (o la minaccia?) che continueremo a vederci, a sfogliare libri e ricordi e a fare progetti…
PS: rispondo in anticipo a chi mi darà dell’inguaribile romantica che non sa niente di marketing: è vero. Ma nella vita mi hanno insegnato che l’umanità e il buon senso vanno oltre i conti e che se si vuole una soluzione si trova, sempre. Sono stata indecisa sulla foto d’apertura, ho scelto Mario perché è lui e la merita tutta per tutti questi anni di lavoro. Ma forse la vera foto d’apertura doveva essere questa qui a sinistra, dedicata a tutti quelli – e sono tanti – che non hanno voluto affrontare il problema e hanno buttato la Storia nella spazzatura. Ma il meglio deve ancora venire, Mario e Barbara…
Barbara Premoli