“Lavoriamo da sempre per migliorare la qualità dell’ambiente e il benessere delle persone. Lo facciamo perché Toyota crede nella Smart Innovation”, ha dichiarato Andrea Carlucci, A.D. Toyota Motor Italia nell’ambito della Main Conference promossa da H2R Mobilità e Sostenibilità, “generiamo innovazione (l’ibrido ne è la prima testimonianza, l’idrogeno la realtà attuale) e la mettiamo al servizio di tutti. Quando con Prius nel 1997, abbiamo lanciato la tecnologia Hybrid, molti non credevano che avremmo rivoluzionato il mondo dell’auto. Adesso 8 milioni di persone nel mondo ci hanno seguito e guidano una Toyota o una Lexus ibrida. Da qui ai prossimi anni, entro il 2020, miriamo a considerare l’ibrido sempre più centrale e importante, non solo nella politica aziendale, ma nella filosofia di vita delle persone. Il nostro obiettivo è infatti quello di raggiungere i 15 milioni di vetture Hybrid a livello globale. Ma le sfide non si fermano qui. Per il 2050, le linee guida Toyota puntano a ridurre la media globale delle emissioni di anidride carbonica del 90%, rispetto alla media Toyota del 2010, ad azzerare le emissioni di CO2 che derivano dal ciclo di vita della vettura e a raggiungere impianti di produzione a zero emissioni. Sono sfide decisive che ci conducono a un punto di svolta: la salvaguardia e il miglioramento dell’intero pianeta. E’ per questo motivo che puntiamo allo sviluppo e allo sfruttamento dell’idrogeno. Qui è presente Mirai, (futuro in giapponese) la prima berlina a celle combustibile alimentata a idrogeno, con la quale vogliamo rivoluzionare il mondo, puntando su questa risorsa fondamentale. Attualmente Mirai è venduta in Giappone e in Europa: in Danimarca, Gran Bretagna e Germania (Belgio da inizio prossimo anno). Toyota ha un’idea molto ambiziosa per l’Italia: creare una lunga autostrada dell’idrogeno anche se, a oggi, partiamo da zero. Vogliamo portare Mirai nel nostro Paese ma al momento l’Italia non è dotata di infrastrutture per il rifornimento (ci sono solo a Bolzano, che possiede uno statuto autonomo) e non ha una legge adeguata che ne consenta lo sviluppo. Siamo intenzionati a proseguire nel nostro impegno, ma ci rendiamo conto che da solo non basta. E’ per questo che richiediamo l’intervento delle Istituzioni. L’idrogeno è l’unica risorsa che, nel lungo termine, potrà garantire molte opportunità di sviluppo dell’economia italiana e dell’intera società”.
Redazione MotoriNoLimits