Al termine di un GP degli USA che ricorderemo a lungo, Lewis Hamilton si è laureato Campione del Mondo per la terza volta, la seconda consecutiva, vincendo la decima gara della stagione al termine di 56 giri che hanno regalato più emozioni e sorpassi di tutto il Mondiale finora. Un successo meritato, ma di cui deve ringraziare Nico Rosberg, che era saldamente al comando (cosa che avrebbe tenuto aperto il campionato fino in Messico almeno) finché non ha commesso un errore che nessuno si è spiegato, neppure Vettel che gli era vicino, spalancando la porta al compagno di squadra. E con Sebastian Vettel terzo, dopo essere partito 13°, Hamilton ha portato a casa vittoria (la terza qui ad Austin, sempre partendo dalla 2° posizione in griglia) e Titolo a tre gare dalla fine, diventando anche il primo pilota britannico a vincerne due consecutivi. E rovinando il giochino a Mr Ecclestone…
Lewis Hamilton: “For me the target was to get the three that Ayrton had. He wasn’t from the same country as me but he was the guy who inspired me as a youngster. I don’t know what is going to come next. There is no-one else I look to who I want to emulate. I feel like I’ve got the baton for myself and Ayrton, and will carry that on and see how far I can take it. The last 10-15 laps were the tough ones,” he said when asked how emotional the final lap was. Those last laps, the world championship is right there, and I’m thinking ‘am I going to get it?’ Everything I have got from these years, everything I have built up, I was so close, I could smell it so I was pushing. I’m just overwhelmed, it’s difficult to find the words. It’s crazy to think I’m a three-time Formula 1 world champion. This one feels special – it tops last year as it’s equaling Ayrton“.
Comprensibile dal punto di vista umano la delusione di Rosberg, impietrito sul podio e impaziente di andarsene, ma un comportamento davvero poco sportivo. D’altronde, se vogliamo dirla tutta 1) non avrà digerito la manovra di “accompagnamento” all’esterno di Lewis al via e 2) ancor meno di aver gettato via una vittoria e restare in corsa per il Titolo, almeno matematicamente.
Ai piedi del podio un grandissimo Max Verstappen con la Toro Rosso, a punti anche con Carlos Sainz 6°. Tra loro la Force India di Sergio Perez e, a chiudere la zona punti, Button, Maldonado, Nasr e Ricciardo. Peccato per Fernando Alonso, 11°, scivolato dopo problemi al motore Honda (guarda caso…). Ultimo classificato il pilota di casa Alexander Rossi 12° (sono infatti stati 8 i ritiri per problemi meccanici o a incidenti).
Momenti indimenticabili a parte l’emozione di Hamilton e l’errore di Rosberg? Il Kimi Raikkonen stile Carlos Sainz padre che dopo aver sbattuto ha costretto la Rossa a tornare in pista, ai box e di nuovo in pista finché i freni non l’hanno costretto al ritiro; due Red Bull indemoniate e davanti a tutti (se fossero anche arrivate a Marko sarebbe venuto un infarto perché mai e poi mai avrebbe ammesso il merito della Renault) e i due piloti della Sauber che, per festeggiare i 400 GP hanno pensato bene di centrarsi. Anche questo è andato, si va subito in Messico e chissà che scenario ci aspetta. Di certo se Hamilton ne avrà la possibilità vincerà ancora. E gli altri, per ora, dovranno accontentarsi di quello che resta…
Barbara Premoli
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