Dopo la conferenza ufficiale, Valentino Rossi peli ha risposto senza peli sulla lingua alle domande della stampa italiana sulla lotta
in casa, in pista e per il Titolo con Lorenzo e su quello che pensa di Marquez dopo l’Australia…
Pensi che Marquez abbia aiutato Lorenzo a Phillip Island?
“In effetti è vero che Marquez non ha giocato con noi: ha giocato solo con me! È importante che lui sappia che io so! Adesso vediamo cosa succede, però sono abbastanza preoccupato perché giocarsela alla pari con Lorenzo è un conto, se invece bisogna battere anche Marquez che, in questo caso, non ha usato il fair play (cosa che un pilota professionista dovrebbe usare in queste situazioni), diventa tutto molto più difficile, sinceramente. Soprattutto perché Marquez potrebbe essere molto competitivo in queste ultime due gare”.
“Per me è stata una grande delusione, mi è dispiaciuto molto, era da qualche gara che l’avevo capito ma non mi aspettavo prendesse una posizione così chiara e corresse in quel modo. Quindi: delusione, dispiacere e preoccupazione, perché sicuramente lui cercherà di farlo anche qui e anche a Valencia.”
Allora perché lui alla fine l’ha superato?
“In gara mi ero accorto un po’, ma non avevo capito; Marquez aveva un passo superiore agli altri, ma ha sempre giocato per cercare di far andare via Lorenzo, e tenermi dietro a lottare con Iannone e gli altri. Sapeva che le Ducati mi sverniciavano nel rettilineo. E quindi tutte le volte che io provavo a sorpassarlo, lui mi ri-sorpassava (super-aggressivo, ma quello ci sta). E poi ancora rallentava facendo prendere margine a Jorge. La sua sfiga è stata quella che domenica Jorge non andava così forte, perché sennò sarebbe già finita. Invece lui l’ha sempre tenuta sotto controllo, sapeva benissimo di poter andare a prendere Jorge in massimo 3 giri, e sperava di tenere me e Iannone lontani, magari inserendo altri piloti tra me e Lorenzo. E alla fine ce l’ha fatta: è stato bravo. Una lucidità abbastanza preoccupante, però per me non si fa.
Secondo te perché l’ha fatto?
“Perché lui preferisce che vinca Lorenzo. È arrabbiato con me per una questione personale. Anche se non l’ha mai detto, lui pensa che in Argentina io l’abbia fatto cadere apposta; e poi per Assen, nella sua testa io avrei dovuto scomparire nell’ultima chicane o comunque farmi battere. Da allora se l’è legata al dito e ha pensato come i bambini: non vinco io, però non vinci neanche tu. A quel punto il male minore per lui è che vinca Lorenzo.
È una cosa che ti motiva o ti fa arrabbiare?
“Vediamo. Perché se anche lui è più veloce e mi sorpassa sempre anche quando non c’è bisogno, si mette nel mezzo, rallenta, diventa difficile. Anche perché lui non ha niente da perdere, io invece sì: devo restare un po’ abbottonato. Mi dispiace e mi fa abbastanza arrabbiare. Non mi aspettavo che anche Marquez fosse un ostacolo per questo Campionato, pensavo di potermela giocare solo con Jorge, come ‘è giusto che sia”.
Perché tutti quelli che ti idolatrano, alla fine si rivelano diversamente?
“Attenzione, qui bisogna fare una precisazione: era vero che mi idolatrava? Aveva per davvero il mio poster a casa? Io non ne sono così sicuro. Mi piacerebbe andare a vedere indietro nel tempo. Sarà anche una questione di carattere, lui si confronta molto con me: mi vuole battere come numero di vittorie, come numero di mondiali. Se io vinco un altro mondiale, lui sa che poi ne dovrà vincere ancora uno per superarmi. Se invece vince Jorge, più o meno sono lì”.
Non era meglio Biaggi, un nemico dichiarato?
“È vero, hai ragione. A lungo andare, preferisco più il suo comportamento. Ci stavamo antipatici, chiaramente e ufficialmente. Ma non ho il suo numero di telefono.
Non è che questa storia è iniziata a Laguna Seca?
“Ce ne sono state di svariate, a Laguna Seca lui mi ha voluto passare in un posto perché io 5 anni prima avevo passato Stoner lì, quando mi poteva tranquillamente passare tre curve dopo. Era già stato un primo segnale. E me lo dicevano, ma non volevo crederci. A pensare male, ci si prende sempre.
Volendo fare un paragone letterario, visto che siamo in Malesia, tu ti senti come Sandokan che lotta contro Yanez?
“Non saprei. Non credo che ci sia questa differenza tra me e Lorenzo. Secondo me siamo entrambi coraggiosi, ciascuno a modo suo. E anche un po’ di astuzia!”.
Redazione MotoriNoLimits