La quarta generazione dell’iconico roadster Mazda MX-5 rimane sempre fedele alla filosofia che ne ha decretato il successo e con un sapiente mix di ritorno alle origini e soluzioni tecnologiche all’avanguardia non solo stabilisce nuovi standard nella dinamica e nel divertimento di guida delle vetture sportive a cielo aperto ma da vita al primo raduno diffuso al mondo della community a essa dedicata.
Esistono automobili che sono diverse da tutte le altre. Automobili che hanno la capacità di attraversare i decenni e di progredire di generazione in generazione, rimanendo immutabilmente e intrinsecamente fedeli a se stesse. Queste automobili sono sempre destinate a lasciare un segno profondo nella storia dell’auto, talvolta perché hanno letteralmente motorizzato una nazione fino a divenirne un simbolo, talvolta perché divengono l’icona di un marchio e la celebrazione di uno stile di vettura, di vita e di guida. MX-5, arrivata oggi alla quarta generazione, appartiene sicuramente a quest’ultima categoria e non sono molte le case che possono vantare una simile fortuna.
Un Modello Iconico che, nell’arco di un quarto di secolo, rimane sempre fedele allo spirito originario pur evolvendo profondamente e proprio per questo oggi assistiamo al remake. Molte Case prendono alcuni grandi modelli del passato, lo reinterpretano riprendendone le linee dell’epoca. Ma non è lo stesso. Si tratta di esercizi di stile e di marketing che in realtà dell’idea iniziale dell’auto non mantengono nulla. Solo pochissime auto possono mantenere, nell’arco di decenni, una tradizione, una validità tecnica e progettuale e un’architettura immutata nel corso del tempo. MX-5 è una di queste pochissime vetture.
Se andiamo a cercare la genesi del “concetto MX-5” dobbiamo risalire fino al 1979 ed esattamente in una stanza di un ufficio: il giornalista americano Bob Hall stava intervistando Kenichi Yamamoto, l’allora capo del reparto Ricerca e Sviluppo di Mazda Corporation. Nel corso dell’incontro con Hall, Yamamoto rivolse a sua volta al giornalista una domanda esplicita: “Dimmi, Bob: quale tipo di automobile dovremmo produrre ora?” Bob rispose prontamente: “Una roadster, meno estrema e meno cara della RX-7; una piccola sportiva, leggera e semplice come le roadster inglesi degli anni 50 e 60”.
Questo fu il momento in cui, per la prima volta in Mazda, si parlò “dell’idea di MX-5”. Mazda ha presentato la prima generazione di MX-5 al Salone di Chicago il 9 febbraio 1989. La natura semplice e familiare del suo stile di compatta sportiva, la sensazione di leggerezza e precisione di guida che restituisce al pilota, la sua linearità di risposta definita da Mazda “Jinba Ittai” ( letteralmente “cavallo e cavaliere”, cioè la percezione che uomo e macchina siano in simbiosi appunto come un cavallerizzo ed il suo destriero) ha fatto sì che la vettura divenisse un “istant classic”. MX-5 ha infatti vinto numerosi premi, guadagnandosi grande popolarità e facendo sorgere grandi e piccoli fan club in tutto il mondo.
La seconda generazione del modello fu presentata al Salone di Tokyo nell’ottobre 1997, seguita dal modello di terza generazione lanciato al Salone di Ginevra nel febbraio del 2005. La produzione di MX-5 ha raggiunto le 900.000 unità nel febbraio 2011, battendo così il Guinness World Record come “auto sportiva due posti più venduta al mondo”, titolo che aveva già ottenuto nel maggio 2000.
Nello sviluppo della quarta generazione di MX-5, i progettisti si sono rifatti ai principi originali della prima generazione. Oggi un altro Yamamoto ma di nome Nobuhiro, program manager della 4a generazione di MX-5 definisce così quella che è divenuta la filosofia di un modello eccezionale: “Sono cinque i principi immutabili di ogni modello di MX-5. Deve essere leggera e compatta, avere il motore anteriore centrale e trazione posteriore, distribuzione dei pesi 50:50 e ridotto momento d’inerzia, di imbardata ed essere affidabile. Questo garantisce che MX-5 sia divertente da guidare ed accessibile. Non stiamo solo realizzando un’auto, ma un’esperienza che induca a sorridere i nostri clienti”.
In altre parole, Mazda crede fermamente che il divertimento che rende uomo e macchina una cosa sola – l’emozionarsi su qualsiasi tipo di strada – debba essere centrale nello sviluppo di una roadster 2 posti secchi. Per riuscirci Mazda ha ritenuto essenziale perseguire una nuova via di innovazione chiaramente riassunta dalla massima “innovare per preservare”, che esprime la sfida che sta dietro alla creazione della quarta generazione di MX-5.
Il team di sviluppo ha compiuto ogni sforzo possibile per evolvere il prodotto, così da proseguire nella tradizione di MX-5 e renderla più pura che mai, l’”essenza” di una roadster sportiva entrate oramai tra i miti delle quattro ruote. E proprio per questo Mazda vuole celebrare in maniera adeguata la propria ICONA.
L’arrivo in concessionaria delle prime unità verrà accompagnato da un evento assolutamente eccezionale che si avvarrà della partecipazione della community di appassionati possessori di MX-5. Mazda sta definendo per le prossime settimane il primo raduno “diffuso” di MX-5 che si terrà in contemporanea in tutta Italia per omaggiare l’arrivo della quarta generazione del Mito. Proprio perché quella dei Miatisti è una grande community e proprio perché di generazione in generazione questa piccola grande roadster è rimasta fedele allo spirito originario Mazda non ha potuto esimersi dal chiamare a raccolta in contemporanea e in tutte le concessionarie d’italia il “popolo” MX-5. Un motore 1.5 fino a 160 CV per soli 975 kg di peso… fedeli alla tradizione delle grandi roadster del passato.
Redazione MotoriNoLimits