Tra i vari problemi motoristici legati a Honda, Red Bull e Lotus/Renault, Gian Carlo Minardi dà voti ai protagonisti del GP del Giappone, 14° round del Campionato 2015.
Lewis Hamilton – 9 perfetto in gara, ma ha preso la “paga” dal compagno di box in qualifica. Ancora una volta ha dimostrato tutta la superiorità della sua Mercedes segnando anche un giro veloce fantastico, lasciando tutta la concorrenza a oltre 1”
Max Verstappen – 8,5 per la seconda volta è partito dal fondo, riuscendo a recuperare fino alla 9° posizione grazie a un ritmo interessante e a sorpassi esaltanti. Un risultato insperato forse a inizio gara, considerando anche le caratteristiche del tracciato giapponese
Sebastian Vettel – 8 molto bravo in partenza sopravanzando Bottas. Ha portato a casa il miglior risultato possibile per la Ferrari in un circuito non certamente favorevole alla rossa
Nico Rosberg – 7 voto legato soprattutto alla qualifica conclusa con la pole position. In gara mi è sembrato incolore e non aggressivo come dovrebbe essere un pilota nella sua situazione. Con la macchina che si ritrova, il secondo posto è il risultato peggiore cui puntare. Mi sembra rassegnato a dover fare la seconda guida
Nico Hulkenberg – 7 un sesto posto importante sia per lui che per la Force India. E’ la dimostrazione che il quinto posto tra i Costruttori è un risultato conquistato in pista
Valtteri Bottas – 6,5 si è fatto sorprendere in partenza perdendo la sfida con l’avversario diretto: la Ferrari. Porta punti alla Williams che si conferma terza forza del Mondiale
Romain Grosjean e Pastor Maldonado – 6,5 in un momento così difficile per il loro team, entrambi riescono a entrare nella zona punti. Una bella prova di forza per i due uomini Lotus. Mentre Mandonado è stato confermato anche per la prossima stagione, Grosjean ha scelto di passare al nuovo team Haas F1
Carlos Sainz Jr – 6,5 ha perso il confronto col compagno di squadra, il primo degli avversari, commettendo anche una leggerezza entrando ai box perdendo tempo per la sostituzione del musetto
Fernando Alonso – 4 al di là della sua cattiveria in pista per la conquista dell’11° posto migliorando costantemente i tempi, voto legato al suo team-radio. Un’uscita veramente infelice soprattutto perché rivolta a chi l’ha voluto alla McLaren. La Honda ha rimandato qualsiasi decisione al team che tramite Ron Dennis, a quanto pare, vorrebbe farlo fuori. Resta il fatto che le comunicazioni dovrebbero essere maggiormente filtrate. E’ la FIA stessa a decidere quali team-radio far ascoltare. In questa occasione è stata usata un’arma poco elegante per tenere viva l’attenzione sulla F1. Questi episodi fanno parlare
Mercedes – 10 pole position e vittoria coi suoi due piloti. Hanno dimostrato di non aver perso la bussola e di essere tornati quella macchina perfetta e imbattibile del pre-Singapore
Ferrari – 8,5 con il terzo e quarto posto hanno consolidato il secondo posto tra i Costruttori, conquistando con Vettel il decimo podio stagionale. Un buon risultato considerando le caratteristiche tecniche di Suzuka poco favorevoli alla Rossa
Lotus – 7,5 nonostante la mancanza di liquidità e della hospitality, tutto lo staff sta lavorando con la speranza del salvataggio da parte di Renault. Punti che danno morale e consolidano la sesta posizione
Williams – 7 si è difesa in qualifica, ma in gara ha corso sotto le sue possibilità. In un circuito come questo, adatto alle caratteristiche della Power-Unit Mercedes, mi sarei aspettato qualcosa in più
Toro Rosso – 7 chiudono il weekend addirittura davanti ai cugini della Red Bull, a dimostrazione che stanno lavorando bene. Spero possano trovare una soluzione motoristica adeguata alla loro crescita, che gli permetta di proseguire la linea giovane che tanto ci fa divertire
Red Bull – 5 oltre a non aver confermato il risultato di Singapore, hanno perso il confronto con la Toro Rosso. Certamente sono disturbati da tutti i problemi legati al motore. Stanno pagando pesantemente la loro arroganza, soprattutto nei confronti di una Renault con cui hanno vinto quattro Mondiali. Alle prime problematiche non si sono fatti scrupoli puntando il dito pesantemente contro il costruttore francese. Un atteggiamento aggressivo che spaventa certamente Ferrari e Mercedes. Dovrebbero farsi un esame di coscienza.