Pochi giorni fa la notizia che l’Istanbul Park sarebbe diventato un grande concessionario d’auto, oggi quella del possibile ritorno del GP di Turchia, dove si sono corse 7 gare fino al 2011. Vural Ak, presidente della società Intercity che si sta occupando delle trattative per la cessione al concessionario ha detto che la pista ha ancora “una licenza FIA di grado 1” e quindi che potrebbe tornare in calendario “in futuro”. Un futuro che potrebbe essere vicino. Secondo l’agenzia di stampa turca Anadolu, il presidente di Intercity sarebbe già stato a Londra a parlare con Bernie Ecclestone e che resta solo un punto da chiarire.
“Il Governo turco dovrebbe approvare la gara dato che è un’attività internazionale”, ha detto Ak. “Per questo aspettiamo le elezioni, il 1° novembre”. Se dovesse arrivare il semaforo verde, il GP potrebbe tornare in calendario già nel 2016, in quanto “manca solo fa firma finale per l’iscrizione”, ha aggiunto Ak.
Il calendario provvisorio 2016 conta già la bellezza di 21 gare (cosa senza precedenti) e potrebbe durare fino a dicembre. Anche se di recente Ecclestone ha detto alla Reuters: “Penso che potremmo evitare di arrivare fino a dicembre, perché saremmo troppo vicini al Natale” (troppo buono, Mr E!).
L’ingresso possibile della Turchia è chiaramente un’altra minaccia che incombe su Monza, ancora in fase di rinnovo di contratto dopo il 2016: forse una velata (e nemmeno troppo) minaccia da parte del capo supremo della F1 per far capire che il tempo stringe e che fuori dalla sua porta c’è la coda di gente disposta a organizzare su due piedi un GP, in circuiti allo stato dell’arte e costruiti dal suo amico Hermann Tilke.
Che poi Monza sia la Storia della Formula 1 o che la Turchia abbia la guerra e il terrorismo alle porte e le tribune siano sempre state vuote chissenefrega. E un altro piccolo “dettaglio”: che azienda ha sede a pochi chilometri dal circuito? Bravi… la Pirelli. Tornano i conti? Business is business…
Barbara Premoli