Nella splendida cornice di Montecarlo, in occasione dell’inaugurazione del suo Fan Club, abbiamo avuto l’occasione di incontrare e fare due chiacchiere con il kartista Matteo Nannini, classe 2003. Il nome è di quelli importanti che fa volare velocemente la mente a un certo Alessandro Nannini che difese i colori di Minardi e Benetton in Formula 1 tra l’86 e il ’90, prima di passare alla Casa del Biscione nel Campionato Italiano Turismo e per concludere la sua carriera nel Campionato FIA GT nel 1997, ma tra i due nessuna parentela. Dopo aver vinto il Campionato Italiano nel 2014, per Matteo quest’anno si sono aperte le porte della categoria KFJ nel Campionato Rok Nord.
Nel 2009 le prime gare. Come ti sei avvicinato a questo sport?
La prima volta è stata durante la fiera a Castrocaro dove erano esposti i kart della Delfino e così, dopo averlo provato, non volevo più scendere. Da quel momento ho partecipato ad alcune manifestazioni prima di iniziare coi Campionati.
Nel 2012 segni già il primo record partecipando al Campionato ChampionKart – categoria Rocky 50 cc – col Team Sprintkart. In tutte le tappe in calendario conquisti il podio, chiudendo la stagione con il terzo posto in classifica. Nel 2014 arriva il Titolo di Campione Italiano – categoria 60 mini – nel campionato Academy Promotion della Parolin grazie a 8 vittore, 5 pole, tre secondi e un 3°posto.
Sono molto contento dei risultati fin qui raccolti. La vittoria dell’anno scorso è stata molto bella e importante poiché mi ha dato la possibilità di fare il salto di categoria per quest’anno. Ogni campionato e vittoria è molto importante perché lascia un segno indelebile che mi aiuta a crescere e a migliorarmi.
Quest’anno sei passato al Campionato Rok categoria KFJ col 125. Quali sono le differenze col 60 e che difficoltà hai dovuto affrontare?
Le differenze principali sono fondamentalmente due: molto più veloce e più pesante. Per questo all’inizio facevo difficoltà a tenerlo in pista. Naturalmente ho dovuto adeguare anche il tipo di allenamento.
Fin dalle prime gare sono arrivati podi, sfiorando anche la vittoria.
E’ stato un avvio molto promettente anche se purtroppo è sfuggita, a oggi, la vittoria. Sono comunque contento perché sono arrivato in KFJ dopo aver iniziato il 2015 col 60. Per questo ho dovuto imparare tutto in pochissimo tempo, anche a conoscere i miei nuovi avversari. Nonostante questo sono già arrivati diversi podi e anche delle belle rimonte in cui mi sono divertito tantissimo, come ad Adria dove ho recuperato la bellezza di 20 posizioni.
Qual è il tuo obiettivo per questa stagione?
Dopo il Titolo italiano dell’anno scorso, abbiamo deciso di anticipare il passaggio di categoria, arrivando a partecipare nella KFJ col kart 125. Il mio obiettivo personale è sempre quello di cogliere il massimo risultato a ogni gara, oltre che fare esperienza in un ambiente nuovo per me. Questi primi appuntamenti sono andati bene, ho conquistato quei podi che mi hanno dato la giusta determinazione per non arrendermi anche nei momenti più difficili, come ad Adria o in Friuli. Finito il campionato mi dedicherò alla Finale italiana di Adria e all’appuntamento Mondiale sul tracciato internazionale di Lonato.
Oltre agli impegni in pista, hai anche la scuola e gli allenamenti. Come riesci a conciliare tutto?
Appena tornato da scuola mi metto subito a studiare e a fare i compiti, anche in vista dei giorni successivi per poter essere libero di andare a girare in pista durante il weekend. Per fortuna ora la scuola è finita!
I prossimi passi quali saranno?
E’ ancora un po’ presto per dirlo. L’idea è continuare nel campionato Rok Nord prima di passare, appena compiuti 15 anni, al mondo delle monoposto e alla Formula 4.
Qual è il tuo pilota preferito e che ti piacerebbe conoscere?
Veramente sono due, anche se purtroppo non ho avuto ancora occasione di incontrarli e conoscerli: Sebastian Vettel e Lewis Hamilton. Chissà, magari in occasione del GP d’Italia a Monza potrò coronare questo sogno.
Tra i presenti alla serata nel Principato anche Giovanni Minardi, manager faentino che ha voluto scommettere sul piccolo Matteo, dando vita a una coppia che già in passato ha scritto una parte importante del motorsport italiano sia in F2 che in F1: Minardi-Nannini: “L’albero genealogico di Matteo comprende anche uno dei miei piloti preferiti che ha già corso sotto i nostri colori, ovvero il grande Alessandro Nannini. Matteo è un ragazzo molto veloce e determinato, con ottime prospettive di crescita. Ho avuto la possibilità di osservarlo da vicino l’anno scorso, dominando l’intera stagione nel Campionato Mini Accademy di Parolin. Sono contento del lavoro svolto fino a oggi da Matteo durante le gare del Campionato Rok Nord, con ottimi risultati. Il nostro obiettivo, fin da inizio stagione, è quello di ben figurare nella finale italiana ad Adria e soprattutto nella tappa Mondiale a Lonato. Sono certo che Matteo non tradirà le attese”, commenta Minardi.
“Con l’occasione voglio ringraziare il manager Giovanni Minardi, Michele Mazzavillani, Riccardo Errani, Giancarlo Brambilla, Boron e Piralla titolari della Carbon K Italia, la famiglia Dino Zoli della DZ Engineering, Stefania Celli dell’omonima ditta Celli e Mario Martelli per la partecipazione alla festa di Montecarlo. Un abbraccio speciale, naturalmente, a Mimmo e Giancarlo, titolari del ristorante “Casa Tua” per la fantastica ospitalità”, conclude il pilota della Minardi Management Matteo Nannini. Che tutto sembra tranne che un ragazzino di 12 anni…
Redazione MotoriNoLimits