Alla vigilia del GP di Gran Bretagna, facciamo un passo indietro e torniamo all’Austria, che sarà ricordato non tanto per l’ennesima doppietta Mercedes, bensì per le penalizzazioni inflitte in casa McLaren, Toro Rosso e Red Bull per aver superato il numero massimo consentito di Power Unit (quattro a stagione per macchina). Sommate tutte insieme si è toccata la cifra record di 70 posti di penalità in griglia. Addirittura Jenson Button avrebbe dovuto indietreggiare la bellezza di 25 posizioni (in uno schieramento però che conta massimo 20 macchine). Un po’ meglio è andata ai suoi colleghi.
Fernando Alonso e Jenson Button saranno costretti a cambiare nuovamente il propulsore in vista del GP di Silverstone. Ecco che arriveranno altre 20 posizioni di retrocessione a cui si aggiungerà un ulteriore penalty in gara (drive through o stop and go) qualora non dovessero riuscire a scontarle tutte sullo schieramento di partenza.
“Di questo passo la McLaren finirà di scontare le penalizzazioni nella prossima stagione. E’ un regolamento veramente pazzesco e troppo complicato”, commenta Gian Carlo Minardi. “Gli appassionati non ci stanno più capendo niente e questo porta a un allontanamento pericoloso. Non parliamo poi di come spiegare ai fans perché le gomme si degradano maggiormente quando si è in scia a un’altra vettura. Questi regolamenti vanno riscritti e rivisti. Guardate quanto è successo a Maldonado. Ha perso il controllo della sua Lotus in rettilineo uscendo di scia”.
Sulla stessa linea anche Alain Prost: “Questo aspetto del regolamento va cambiato. Il pilota è già stato penalizzato perché non ha potuto concludere la gara o la qualifica. In più deve subire un ulteriore penalty”. Jean Alesi: “Chi ha scritto questi regolamenti vuole la rovina della Formula 1. Basta parlare coi semplici appassionati per capire quanto il pubblico si stia allontanando. Per conoscere le norme ci vuole una laurea in ingegneria…” e Carlos Sainz al seguito del figlio: “La gente ormai non capisce più quali sono i criteri per determinare lo schieramento. Le norme della Formula 1 sono troppo complicate”.