“Siamo qui perché non possiamo accettare che il GP di Monza scompaia dal calendario del Mondiale di Formula 1. Il contratto scade nel 2016 e c’è il tentativo, da parte di Bernie Ecclestone, di toglierlo dal calendario per inserire altri Paesi, ma questo è inaccettabile perché il GP di Monza è un patrimonio anche di cultura oltre che di storia. Il GP di Monza è la nostra storia ed è la storia dei motori, perché c’è da quando c’è la Formula 1. Per questo la Regione Lombardia ha deciso di scendere in pista per salvare questo GP, coinvolgendo i cittadini e raccogliendo le loro firme, per fare pressione così sul Governo, sul Mondiale di Formula1 e chiamando a raccolta tutti coloro che vogliono salvare questo nostro patrimonio che rappresentano un’eccellenza della nostra Lombardia e del nostro Paese“.
Lo ha spiegato il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni intervenendo assieme all’assessore regionale con delega all’Expo Fabrizio Sala a Pianeta Lombardia, padiglione di Regione Lombardia a Expo, alla conferenza stampa per presentare l’iniziativa ‘Scendi in pista con la Lombardia. Firma anche tu per il GP di Monza‘. All’evento ha partecipato Andrea Dell’Orto, presidente della Sias (Società incremento automobilismo e sport spa). Per l’occasione a Pianeta Lombardia è stata esposta la Ferrari Formula 1 F10.
“Per questo – ha aggiunto Maroni – chiediamo a tutti i cittadini, non solo agli appassionati, di dare un loro contributo mettendo la loro firma per salvaguardare una cosa bella come questa, che non vogliamo perdere. Incontrerò Sergio Marchionne in occasione della riapertura del museo dell’Alfa Romeo ad Arese e gli chiederò di scendere in campo al nostro fianco in questa battaglia per difendere il GP di Monza. Perché se la Ferrari dicesse che senza il GP di Monza non parteciperebbe più al Mondiale di Formula 1 allora il GP sarebbe salvo, perché non può prevalere sempre l’interesse economico rispetto ai valori, alla storia e al fascino di una corsa come il GP di Monza. Per cui spero che anche la Ferrari si schieri al nostro fianco e lunedì chiederò a Marchionne di fare questa dichiarazione per sostenerci in questa battaglia“.
“Il contratto di Monza per il GP con il Mondiale di Formula 1 scade nel 2016 ed Ecclestone per rinnovarlo ha chiesto molti soldi in più. Ovviamente noi come Regione Lombardia non abbiamo soldi da mettere, la società che gestisce l’autodromo ha un budget limitato, ma credo che non si possa per ragioni puramente economiche cancellare la storia della Formula 1, quindi ritengo che la strada giusta sia quella di fare pressione coinvolgendo l’opinione pubblica, il Governo italiano e spero anche la Ferrari“.
“Ecclestone deve capire – ha concluso Maroni – che può fare quello che vuole, ma non deve toccare il GP di Monza e su questo siamo pronti a fare la guerra, questo a Ecclestone deve essere chiaro. Le ragioni economiche sono importanti, nessuno lo nega, ma Ecclestone deve capire che la storia o la tradizione, come quelli di Monza, sono valori che in casi come questo devono prevalere su quelli economici“.
“Il GP di Monza – ha sottolineato l’assessore Sala – si svolge dal lontano 1922. È un importante avvenimento per lo sport e per la Lombardia. Il brand del circuito vale, secondo dati della Camera di commercio, 3 miliardi di euro e l’indotto per il territorio è di ottanta milioni per il fine settimana legato alla Formula 1. È inserito nel parco cintato più grande d’Europa e non ha eguali per emozioni. Per questo chiedo a tutti i cittadini del mondo di firmare per salvare una manifestazione economica, sportiva e culturale“.
Ci piace la grinta di Maroni e di questa iniziativa, ci piacciono le intenzioni di coinvolgere Marchionne e la Ferrari (anche se è utopistico pensare che la Scuderia possa rifiutarsi di correre nel caso il cui l’Autodromo perdesse il GP…) e, sperando che porti i frutti sperati, ovvero il rinnovo del contratto per continiare ad avere la Formula 1 a Monza oltre il 2016, non ci resta che fare la nostra parte, aderendo all’iniziativa “Scendi in pista con la Lombardia. Firma anche tu per il GP di Monza”.
Barbara Premoli