Nico Rosberg ci ha provato fino alla fine e oggi sarebbe stato un gioco agguantare la pole del GP d’Austria, perché Lewis Hamilton si era girato nell’ultimo tentativo. Ma il tedesco non ha voluto essere da meno ed è uscito subito dopo, consegnando al compagno di squadra la 45° pole in carriera, la 7° della stagione (e la 19° consecutiva per la Mercedes).
Hamilton ha subito preso la testa della classifica nei primi run in Q3, con un vantaggio di 2 decimi su Rosberg, ma è poi finito in testacoda in frenata alla curva 1, quando cercava di migliorarsi ulteriormente. Dopo aver fatto il miglior tempo nel primo e nel secondo settore, il tedesco è uscito all’ultima curva, dovendosi quindi accontentare del secondo posto, davanti alla Ferrari di Sebastian Vettel, che ha migliorato nell’ultimo run, chiudendo a 0.155s da Rosberg. Che, va detto, non ha preso benissimo il suo errore, preferendo fare una bella scarpinata fino ai box per smaltire il nervosismo, rifiutando persino un passaggio dalla medical car.
Quarto il poleman 2014 Felipe Massa, davanti al vincitore della 24 Ore di Le Mans e grande protagonista del weekend Nico Hulkenberg, la cui Force India ha diviso le due Williams. Settima la Toro Rosso di Max Verstappen che ha preceduto di meno di un decimo la Red Bull di Daniil Kvyat, seguito dalla Sauber di Felipe Nas, 9°, davanti alla Lotus di Romain Grosjean, che non è riuscito a segnare un tempo a causa di un sospetto problema ai freni che l’ha fatto rientrare subito ai box.
Niente top 10 oggi per l’altra Lotus di Pastor Maldonado, per 0.187s, seguito dalla Sauber di Marcus Ericsson, dalla Toro Rosso di Carlos Sainz e dalla Red Bull di Daniel Ricciardo, tutti qualificati nello stesso decimo di secondo in 12°, 13° e 14° posizione e tutti dietro i rispettivi compagni di squadra.
Fernando Alonso è riuscito a portare la sua McLaren-Honda nel Q2, ma la mancanza di potenza della MP4-30 gli ha impedito di far meglio del 15° tempo, ma ricordiamo che domani perderà… 25 posizioni (calcolate sulla griglia e in secondi che verranno tolti a fine gara) per tutte le penalità. Come ha detto lui in modo ironico, partirà in pratica dal centro di Salisburgo!
Nonostante le previsioni, al contrario delle FP3 non si è vista pioggia in qualifica, iniziata col pista umida e tutti i piloti sulle intermedie, passati quasi subito nel Q1 alle supersoft. Questo ha scompaginato le carte e la vittima più illustre è stata la Ferrari di Kimi
Raikkonen, che ha mancato il Q2 per 0.359s chiudendo 18. Lo choc del finlandese è stato evidente dal team radio, ma anche più tardi, nelle interviste, Kimi ha confermato la delusione, tagliando corto sulle domande e definendo quanto appena accaduto un “shit Saturday”.
A chiudere la griglia la Force India di Sergio Perez, la McLaren di Jenson Button e le due Manor di Roberto Merhi e Will Stevens. Ma domani la griglia sarà diversa rispetto alla classifica odierna, viste le penalità alle McLaren e alle Red Bull per la sostituzione dei motori.
Barbara Premoli