La vittoria che non ti aspetti e due podi dal sapore amaro. Questo il bilancio dell’83° 24 Ore di Le Mans per i piloti Ferrari e i suoi team clienti: la gioia è quella del collaudatore della Ferrari, Andrea Bertolini, uno dei piloti 
Endurance italiani più forti di sempre, dei suoi due compagni russi, Aleksey Basov e Victor Shaytar e del team SMP Racing, che dopo aver vinto il campionato European Le Mans Series 2014, è riuscito, nella classe GTE-Am, a trionfare nella gara a ruote coperte più importante del mondo.
Alla gioia del pilota di Sassuolo fa da contraltare il dispiacere per la vittoria che non è arrivata nella classe GTE-Pro nonostante la consapevolezza del fatto che il potenziale per portarla a casa ci fosse 
tutto. I vincitori 2014 “Gimmi” Bruni, Toni Vilander e Giancarlo Fisichella, si sono battuti come leoni, riuscendo a più riprese a riprendere in mano una gara che pareva perduta, e che alla fine è sfumata solo a causa di un guasto tecnico.
Al via, alle ore 15 di sabato, la battaglia nella classe GTE-Pro era stata subito apertissima, con la Ferrari numero 51 del team AF Corse che, nelle mani di Bruni, era in grado di attaccare l’Aston Martin numero 97 che partiva dalla pole. Le quattro ore successive vedevano le Ferrari affrontare momenti meno facili: la numero 51, con Fisichella al volante, veniva colpita dal prototipo Audi numero 8 alla ripartenza dopo una bandiera gialla. La 458 Italia subiva una foratura alla posteriore destra e danni alla fiancata che facevano perdere minuti preziosi. Nel contempo la vettura 71 si ritrovava a perdere tre giri a causa della sostituzione del motorino d’avviamento.
A metà gara entrambe le 458 Italia erano dunque lontane dai rispettivi obiettivi. La 51 era quinta, a un giro dal leader, l’Aston Martin 99, mentre la 71 era ultima, attardata di quattro giri. Nessuno dei due equipaggi però si arrendeva. Sfruttando i problemi delle Aston Martin, (incidente per la 99 e guasto per la 97) e della Porsche (la 91) la vettura 51, grazie a stint velocissimi da parte dei suoi piloti, nella notte tornava in corsa per la vittoria insieme alla Chevrolet numero 64 di Milner-Taylor-Gavin. All’alba Vilander era bravissimo a sfruttare una bandiera gialla per cambiare, oltre alle gomme, anche le pastiglie dei freni, risparmiando circa due terzi di giro rispetto ai rivali e rientrando in pista davanti.
Peccato che subito dopo la ripartenza da quella Safety Car il finlandese si ritrovasse con una gomma bucata e la strategia vanificata. Costretto a fare un nuovo pit stop insieme alla Corvette, si ritrovava in gara con la vettura americana in corsia box dovendo cederle il passo. Al pit stop successivo l’auto americana cambiava le gomme a differenza di Bruni che passava in testa e guadagnava vantaggio al punto di passare il testimone a Vilander in prima posizione. Nel primo giro di Toni però si presentava un problema al cambio che metteva fine ai sogni di vittoria. La 51 rientrava al box e i meccanici erano fantastici a riuscire a sistemare il cambio rimettendo in pista Bruni in tempo per salvare il terzo posto sul podio, alle spalle della vettura 71 che era seconda alle spalle della Chevrolet.
Per la Ferrari, oltre alla soddisfazione per la vittoria di Andrea Bertolini e di SMP Racing, anche la gioia di vedere sul podio una seconda 458 Italia nella categoria Am, la numero 62 della Scuderia Corsa di Bill Sweedler, Jeff Segal e Townsend Bell. Da registrare in questa classe anche il quarto e quinto posto delle vetture 83 (Collard-Perrodo-Aguas) e 61 (Mann-Cressoni-Giammaria) di AF Corse. La gara assoluta è stata vinta dalla Porsche di Hulkenberg-Tandy-Bamberg.
Prossimo appuntamento il 30 agosto al Nurburgring, in Germania, unica nuova tappa inserita nel calendario WEC rispetto all’anno scorso.
Redazione MotoriNoLimits
