Monza dovrebbe essere la sede permanente del GP d’Italia di F1: questo il pensiero del team boss Ferrari Maurizio Arrivabene, che ne ha parlato nel corso del weekend al Mugello, circuito di proprietà della Scuderia dove si è svolto l’ultimo round del Motomondiale. Il futuro di Monza continua a essere molto incerto e l’incontro a Monaco tra SIAS e Bernie Ecclestone sul rinnovo del contratto non ha ancora portato a un accordo tra le parti, facile dedurre per motivi economici. E proprio il Mugello potrebbe essere la prossima sede del GP d’Italia.
A una domanda precisa sul tema, Arrivabene ha risposto: “Non è il mio lavoro, non sono un politico. Ma, per me, il GP d’Italia è a Monza e deve restare lì. A Maranello c’è una foto di Enzo Ferrari sulla pista di Monza e questo dice tutto. Penso che per la F1 sia lo stesso della MotoGP, dove Assen, Jerez e Mugello dovrebbero essere salvaguardati. Per la F1 parliamo di Hockenheim, Spa, Silverstone e ovviamente Monza“.
Insomma, il tema è chiaro per tutti, Monza deve restare la casa del GP d’Italia di Formula 1. Ne parlano tutti, dai media agli appassionati, agli addetti ai lavori. Ma continua il silenzio assordante dai nuovi vertici di AC Milano e SIAS, quelli che dovevano risolvere tutto e risollevare le sorti dell’Autodromo. Secondo il presidente ACI Angelo Sticchi Damiani il confronto procede, come ha dichiarato in un’intervista a Il Corriere della Sera e ci ha confermato rispondendo a un nostro tweet il 23 maggio scorso: “Monza è di gran lunga l’opzione A, perché è la storia dell’automobilismo italiano. Arrivare ad altre opzioni vorrebbe dire che non abbiamo fatto un buon lavoro. Per levarci il GP d’Italia devono passare sul mio cadavere“.
E qui non possiamo trattenerci e dobbiamo dirlo: la sensazione è che qualcuno stia “ciurlando nel manico”, giocando a confondere le acque. Perché il punto non è che il GP d’Italia resti in calendario, ma che il GP d’Italia resti a Monza! Come ha giustamente detto Maurizio Arrivabene.
E non dimentichiamo una cosa, un “dettaglio” che molti forse non sanno, al quale non è stata data molta diffusione sui media: dal 1° maggio ad Arese, nell’area ex-Alfa Romeo, ha aperto il Centro di Guida Sicura Aci-Sara gestito da Vallelunga Spa e diretto da Alfredo Scala, ex direttore dell’autodromo romano e di Monza fino allo scorso anno. Ebbene, perché se tiene tanto al bene di Monza, l’ACI (ovvero il presidente Angelo Sticchi Damiani) non ha organizzato tutto questo in Autodromo? Avrebbe portato lustro, gente e soldi. Ci pensate dire agli amici: ho fatto un corso di guida sicura sul circuito di Monza? Perché creare una struttura nuova di pacca a una ventina di chilometri? I grossi investitori che stanno dietro al nuovo Centro di Arese non potevano mettere i loro capitali per rinnovare il Tempio della Velocità? E di tutto questo non un battito di ciglia, non una dichiarazione, non una protesta da parte dei vertici dell’Autodromo.
Ecco, adesso capite perché noi nutriamo molti ma molti dubbi sul futuro non solo della Formula 1 a Monza ma dello stesso impianto così come lo conosciamo oggi?
Barbara Premoli