In occasione della partita Udinese-Sassuolo di domenica 24 maggio, Di Natale e compagni vestiranno una maglia speciale: metà con le tradizionali strisce verticali bianconere, l’altra metà con il gialloblu del Castelfranco Calcio Femminile. Un modo insolito per offrire un palcoscenico d’eccezione, come uno stadio di Serie A, a ragazze che fanno dell’impegno e della passione la cifra del loro amore per il pallone, ma anche un’occasione per riflettere sulla scarsa considerazione riservata al movimento femminile e invertire la tendenza, “dando un calcio” ai pregiudizi, alle idee secondo cui femminilità e leggiadria non possono coesistere con l’agonismo e la grinta necessari per vincere una partita di calcio.
Se quello del calcio al femminile è un mondo fatto di migliaia di tifose, il 54,8% delle donne italiane, l’immagine di una bambina che decide di indossare gli scarpini e scendere in campo è ancora considerata una sorta di tabù. Come se il calcio fosse parte di quei “mestieri” che gli stereotipi più radicati ancora considerano di esclusiva pertinenza maschile.
Eppure, le statistiche rivelano altro. Nel Paese in cui si impazzisce per i calciatori e in cui le donne, nel calcio, fanno notizia solo quando sono loro fidanzate, il numero delle ragazze che mettono gli scarpini e “sognano Beckham” negli ultimi 6 anni ha conosciuto un vero e proprio boom, con un aumento del 72%. Ecco perché su questo mondo, poco conosciuto ma in grande fermento, è venuto il momento di accendere definitivamente i riflettori e far luce su un movimento che in Italia, a differenza degli altri Paesi europei, resta confinato all’ambito dilettantistico, dove le calciatrici per vivere sono costrette a svolgere un’altra attività e indossare gli scarpini solo a fine giornata, per continuare a inseguire il sogno di poter, un giorno, vivere di calcio.
«Gli allenamenti iniziano proprio quando finisce la giornata lavorativa. Così si torna a casa tardi e la cena slitta sempre dopo le 22. Cosa ci spinge? La passione e l’idea che senza di noi molte bambine non avrebbero avuto la possibilità di fare del calcio il proprio sport». A parlare è Francesca Saponetta, Direttore Generale del Castelfranco Calcio Femminile. È proprio la squadra di Castelfranco di Sotto (PI), partecipante al Campionato di Serie B, ad averla spuntata tra gli oltre 2.000 team che hanno partecipato a “Dacia Sponsor Day – The Split”, l’iniziativa lanciata da Dacia, main sponsor dell’Udinese Calcio, e patrocinata dal CONI, per premiare quell’Italia sportiva e poco nota che, con spirito di sacrificio e dedizione, riesce a distinguersi nella propria disciplina.
L’avventura delle ragazze del Castelfranco Calcio Femminile è anche su Twitter. Sul social network sarà possibile seguire tutti i momenti della giornata, attraverso i profili ufficiali di Udinese Calcio, @Udinese_1896, e Dacia Italia, @daciaitalia. Per interagire e seguire il racconto della giornata, l’hashtag da ricordare è #DaciaSponsorDay.
Redazione MotoriNoLimits