Ancora una volta, la Mille Miglia ha superato se stessa, con numeri da record: oltre 2.000 le persone coinvolte nell’organizzazione della corsa, con ben 1.600 operatori dei media accreditati, provenienti da tutto il mondo, quasi 4.000 stanze di hotel prenotate per i giorni della corsa e più di 230 comuni attraversati. Le 438 auto al via – dal valore storico e sportivo incommensurabile, quello economico difficilmente quantificabile – appartenevano a 61 diverse marche: la parte del leone è toccata a Mercedes-Benz e Alfa Romeo con 38 vetture, seguono Jaguar con 36, FIAT con 34, Lancia con 30 e Porsche con 22 vetture.
La gara, partita da Brescia, si è svolta in quattro tappe: la prima, giovedì 14 maggio con arrivo a Rimini e la seconda fino a Roma. Sabato 16, dalla capitale, la corsa è arrivata a Parma e quindi, domenica mattina, ha fatto ritorno a Brescia passando per l’Autodromo di Monza.
«Il bel tempo pressoché costante ha favorito la presenza massiccia del pubblico, con picchi a Macerata, Teramo, Pisa, Lucca e Bergamo, oltre che nelle città sedi di tappa, come Parma che ha accolto la Mille Miglia in una splendida serata caratterizzata dall’ospitalità e dalla gastronomia romagnole», ha spiegato il Presidente di 1000 Miglia Srl, Valerio Marinelli.
A determinare le classifiche sono state 84 prove cronometrate, di cui 76 tradizionali e 8 a media imposta; a vincere, come due anni orsono, sono stati gli argentini Juan Tonconogy e Guillermo Berisso, su Bugatti T 40 del 1927: «Siamo increduli – hanno affermato sul palcoscenico del Teatro Grande, dove si sono tenute le premiazioni – non avremmo mai sperato in una seconda affermazione in Italia, nella più importante manifestazione per auto d’epoca del mondo».
Il duo sudamericano ha battuto per pochi punti l’affermata coppia bresciana composta da Andrea Vesco e Andrea Guerini, su FIAT 514 MM del 1930, delusi per non essere riusciti a ribaltare il risultato per alcune imprecisioni nelle ultime prove, all’Autodromo di Monza. Al terzo posto si sono classificati Ezio Martino Salviato e Caterina Moglia, su Bugatti T 40 del 1928 (classifiche complete su www.1000miglia.it).
Il momento più emozionante della Mille Miglia 2015 è stato vedere Stirling Moss ripercorrere Viale Venezia sulla Mercedes-Benz 300 SLR, con la quale detiene la media record di oltre 157 km/h, ottenuta nella vittoriosa edizione del 1955. Per celebrare la vittoria record alla Mille Miglia del 1955, Mercedes-Benz ha varato un’operazione dai tratti romantici, portando a Brescia le tre “frecce d’argento”, le 300 SLR che disputarono la corsa di quell’anno. A bordo della vettura numero 722, numero che indica l’ora di partenza, c’era ovviamente il trionfatore di quell’edizione, Stirling Moss, purtroppo non in compagnia di Denis Jenkinson, scomparso alcuni anni orsono.
Sulla 704, proprio come nel 1955, c’era Hans Herrmann, mentre al volante della 658, al posto del compianto Juan Manuel Fangio, sedeva Ralf Schumacher, fratello di Michael. Le tre Mercedes-Benz 300 SLR non hanno preso parte alla gara, anche perché le condizioni fisiche dei due giovanotti nel 1955, Moss ed Hermann, non lo consentivano. In ogni tappa, le tre vetture hanno preceduto quelle della Mille Miglia, facendo passerella per il pubblico.
Allo scopo di portare il proprio contributo a un evento straordinario quale è Expo Milano 2015, evitando tuttavia di bloccare la viabilità dell’esposizione con la propria carovana di oltre mille vetture, gli equipaggi della Freccia Rossa hanno reso tributo effettuando un controllo di passaggio alla Villa Reale di Monza che di Expo 2015 è sede di rappresentanza. Ad accogliere la Milla Miglia c’era l’Assessore alla Casa di Regione Lombardia e all’Expo 2015 Fabrizio Sala.
Da Villa Reale le automobili della Mille Miglia si sono dirette immediatamente all’Autodromo di Monza per disputare le ultime prove della giornata.
Il passaggio nel circuito è avvenuto grazie a un accordo tra i proprietari di queste due icone dell’automobilismo sportivo, l’Automobile Club Brescia e quello di Milano. Nell’autodromo brianzolo, i concorrenti hanno disputato alcune prove cronometrate e di media, misurandosi anche sul tracciato “alta velocità”, recentemente restaurato (noto anche come “la sopraelevata”): ai vincitori, Ezio Martino Salviato e Caterina Moglia su Bugatti T 40 del 1928, è stato assegnato il Trofeo dell’Automobile Club Milano, intitolato al grande Alberto Ascari che, proprio a Monza, perse la vita nel maggio del 1955, esattamente sessant’anni orsono. Al secondo posto si sono classificati Giovanni Moceri e Lucia Galliani su Chrysler 72 del 1927 e al terzo Daniel Andre Erejomovich e Gustavo Llanos su Aston Martin Le Mans del 1933.
Al Teatro Grande di Brescia il trofeo è stato consegnato ai vincitori dal Presidente dell’Automobile Club Milano, Ivan Capelli, e dal vicepresidente Geronimo La Russa. Con loro le signore Corinna Ascari, nuora di Alberto, e Veronica Ascari, nipote del grande pilota.
Redazione MotoriNoLimits