Con il GP d’Australia è partito il Mondiale di F1 2015 e la Mercedes non ha di certo tradito le attese dominando in lungo e in largo l’intero weekend. Dalla conquista della prima fila, alla prima doppietta stagionale con Lewis Hamilton vero mattatore (pole, giro veloce in gara e vittoria) davanti al compagno Nico Rosberg. Terzo gradino per la Ferrari di Sebastian Vettel, che chiude la “prima” in rosso lasciandosi alle spalle la Williams di Felipe Massa, orfana del finlandese Bottas, fermato da un’ernia.
Questo inizio di campionato ci porta a fare delle riflessioni. Se da un lato ci ha fatto conoscere le reali forze in campo e lo sviluppo dei team svolto nei mesi invernali, dall’altro purtroppo ci fa toccare con mano la crisi economica che non risparmia neanche il mondo dorato della Formula 1.
Come sappiamo la Manor (ex Marussia) si è presentata in circuito lasciando però le vetture di Stevens e Merhi ferme ai box e a oggi non si sa quando saranno realmente in grado di scendere in pista. La Lotus ha già chiesto a Bernie Ecclestone un anticipo sui premi FOA (derivanti dai risultati ottenuti nel 2014): in passato questa richiesta arrivava, dai piccoli team, dopo la seconda metà della stagione. La Force India, in forte difficoltà già prima del via avendo dovuto portare al debutto la nuova vettura solo negli ultimi giorni di test invernali, pare sia alla ricerca di nuovi soluzioni finanziarie (forse attraverso Mr E).
A questo panorama già abbastanza preoccupante e oggetto di varie riunioni invernali dalle quali non sono emerse soluzioni concrete, si aggiunge anche la crisi tecnica di due Costruttori come Renault e Honda. In questo fine settimana la Red Bull non ha fatto mistero del suo malcontento nei confronti del partner motoristico (che quest’anno ha perso anche la Lotus, passata al Mercedes). Il post-Australia sarà oggetto di riunioni infuocate. McLaren non pervenuta: ultimi in qualifica a oltre 5” dalla pole di Hamilton, ultimi in gara con Button, 11°, e con Magnussen costretto al forfait ancora prima del via. Con questa tecnologia i giapponesi sembrano altamente in difficoltà e i problemi non saranno risolvibili in tempi brevi.
Scenario certamene poco allegro poiché parliamo di due team che non soffrono la crisi economica, ma la mancanza di risultati potrebbe far perdere la pazienza ai propri finanziatori, Mr Mateschitz e Takanobu Ito, neo Presidente e CEO Honda.
Sono curioso di sapere cosa succederà nei prossimi giorni e, soprattutto, cosa dirà Ron Dennis, sempre molto critico nel passato coi piccoli team che viaggiavano a 2-3” dalla pole. A suo dire, non erano degni di occupare la griglia di partenza!
Dopo aver dominato la scena mondiale per 4 anni, cosa succederà in casa RBR? Si inizia a vociferare della possibilità di salutare il Circus. Tra le altre cose, proprio la Renault sarebbe interessata all’acquisto della Scuderia Toro Rosso.
Insomma, una Formula 1 che “corre” sui carboni ardenti. Alla prima gara ha portato al traguardo solo 11 vetture delle 20 iscritte al Campionato, con McLaren, Lotus e ovviamente Manor fuori dalla zona punti. Non succedeva da parecchio tempo.