Dopo una giornata passata praticamente alla deriva nel vento leggerissimo, a tratti totalmente assente, la flotta della Volvo Ocean Race che naviga verso lo stretto di Malacca nell’enorme Baia del Bengala, ha ripreso a muoversi. Il vento da nord ha fatto la sua ricomparsa, e le sei barche finalmente sono uscite dalla grande bolla di bonaccia che le aveva avviluppate durante gli ultimi giorni. I franco/cinesi di Dongfeng Race Team sono ancora i leader, con un buon cuscinetto di vantaggio, mentre alle loro spalle ieri si è portato MAPFRE seguito a stretto giro da Team Brunel e Abu Dhabi Ocean Racing. Un poco più attardati, ma ancora in grado di riprendere strada, Team Alvimedica e Team SCA, rispettivamente quinti e sesti a meno di venti e trenta miglia dal terzetto che li precede. A meno di clamorose sorprese i primi dovrebbero entrare nel temibile e temuto stretto di Malacca nella serata di sabato.
Quella di ieri è stata forse la giornata più faticosa per le sei barche impegnate nella terza tappa della Volvo Ocean Race, nelle immagini che giungevano da bordo il mare era un vero specchio, il vento totalmente assente e gli strumenti di bordo a tratti segnavano zero nodi di velocità o, nei momenti migliori, solo 2 o 3 nodi. “Will (Oxley, il navigatore) dice che non ha mai visto una bolla di bonaccia così grande in vita sua.” Scriveva l’Onboard reporter di Team Alvimedica Amory Ross nel suo blog. “E, sapendo che è ossessionato dalla meteo e anche piuttosto esperto, penso di potergli credere.” Dello stesso tenore le parole dello skipper di Dongfeng Race Team, Charles Caudrelier. “Calma piatta, la nostra velocità media nelle ultime 24 ore è stata inferiore ai tre nodi! E’ una tortura aspettare i report ogni sei ore, ma anche se siamo stati lenti, spesso ci siamo sorpresi di vedere che eravamo più veloci degli altri. Ieri sera le cose sono cominciate male: neanche un refolo d’aria per le prime tre ore, si vedevano perfettamente le stelle riflesse nell’acqua. Bellissimo, ma avremmo preferito non vederle. Siamo impazienti di tornare a casa a Sanya, la nostra base di allenamento dove è iniziata la nostra storia un anno fa, dove ho incontrato per la prima volta i miei compagni cinesi.”
In questa situazione di bonaccia totale, Dongfeng Race Team è comunque riuscito a mantenere la leadership e addirittura a mettere altro spazio fra sé e gli inseguitori, mentre gli spagnoli di MAPRE sono passati in seconda posizione. Da bordo della barca rossa, guidata da Xabi Fernandez, Francisco Vignale racconta: “Questa parte del mondo è una delle top tre di quelle con meno vento di tutta la Volvo Ocean Race. E’ peggio dei Doldrum (le calme equatoriali), e non ne siamo ancora usciti completamente. Nelle prossime 24 ore dovremmo entrare in un po’ più di vento che dovrebbe permetterci di fare un piano per raggiungere Malacca. Una volta là però avremo un sacco di scelte difficili da fare, come dice il nostro navigatoreJjean-Luc (Nélias).” Le condizioni a bordo sono state tutto tranne che confortevoli, con i velisti costretti a riposare nella zona di prua per aiutare l’avanzamento della barca, in un caldo umido e soffocante. “Ieri il calore ha fatto andare in crash i computer, andavano alla velocità della tartaruga perché dentro la barca fa un caldo pazzesco. Questa mattina è arrivata un po’ d’aria e ci muoviamo. Siamo ansiosi di arrivare a Malacca, è una zona difficile e dopo lo stretto ci saranno almeno altri 4 o cinque giorni di bolina per arrivare in Cina.”
Alle prime luci di oggi, in effetti, il vento leggerissimo ha lasciato spazio a una brezza un poco più intensa e le sei barche sono ripartite. Gli inseguitori sono stati in grado di recuperare alcune miglia sui battistrada, che tuttavia all’ultimo rilevamento sono sempre i più veloci con circa 10 nodi di velocità media sulle tre ore quando MAPFRE fa segnare un mezzo nodo meno e si trova a oltre 60 miglia dalla poppa di Dongfeng. Team Brunel, che ieri ha segnalato i primi problemi di scarsità di provviste di cibo, e Abu Dhabi Ocean Racing navigano praticamente appaiati a poco più di otto miglia dietro gli spagnoli. “Siamo qui, nel mezzo della Baia del Bengala, praticamente tre barche in seconda posizione. Uno di noi potrà anche essere più vicino alla boa degli altri, ma siamo tutti alla mercé del vento, quindi non ha molto senso guardare la classifica.” Ha scritto nel suo blog quotidiano Matt Knighton su Abu Dhabi Ocean Racing. Infine, in quinta e sesta posizione Team Alvimedica e Team SCA, anche loro entrati nella nuova aria più fresca e con le veliste che hanno fatto registrare il miglior recupero nelle ultime ore, distanziati l’uno dall’altro di una decina di miglia e a meno di cento dal primo.
Certo è che tutti i team dovranno ancora dar prova di resistenza e pazienza nelle prossime ore, fino a sabato mattina, quando il vento dovrebbe incrementare e stabilizzarsi, portando la flotta fino all’imboccatura dello stretto di Malacca, dove si teme che le condizioni possano di nuovo tornare leggere e imprevedibili. Ricordiamo che lo stretto, lungo circa 500 miglia e in alcuni tratti ampio solo 1 miglio e mezzo, è uno dei tratti di mare con il più alto traffico sia mercantile che peschereccio al mondo.