Motociclette e biciclette hanno molto più in comune di una semplice assonanza. Soprattutto quando si parla di prodotti artigianali, dietro i quali c’è sempre una storia da raccontare, quella di una passione. Bicicletta e motocicletta sono due mezzi che si completano e in ogni motociclista, anche se non lo sa, si cela un animo da ciclista. Se la motocicletta affascina per le forti sensazioni, il piacere di guida e lo spirito di trasgressione, niente come la bicicletta riesce a regalare un senso di libertà assoluto. Forse nessun oggetto come la bicicletta incarna il concetto di movimento nella sua più pura essenzialità e oggi questi mezzi hanno fascino e contenuti tecnologici di pari livello rispetto alle cugine con il motore fra le ruote.
La bici sta vivendo un momento di enorme popolarità. Grazie anche alla crisi che ha colpito il mondo dell’auto, al crescente desiderio di sostenibilità ambientale, al fenomeno delle “fixie”, all’efficacia dei bike sharing urbani, ai ritrovati successi dei nostri campioni… Fatto sta che sono sempre di più i motociclisti che si ritrovano a faticare mulinando le gambe sui pedali, a dissertare sull’utilità delle ruote da 27.5” e a sognare davanti alle curve di un telaio in fibra di carbonio…
Una volta c’era la Fiera del Ciclo e Motociclo, ora in fiera c’è solo il motociclo, ma da un paio di anni, con l’avvento delle biciclette a pedalata assistita, le due ruote con i pedali stanno di nuovo facendo la loro comparsa fra gli stand. Qualche stagione fa, relegate in una sorta di ghetto green, ora dignitosamente esposte fra scooter e motociclette.
Diverse Case motociclistiche, soprattutto quelle con i colori dei Paesi più sensibili all’argomento, hanno messo il loro marchio su una linea di biciclette a pedalata assistita, o “pedelec” per dirla (non a caso…) alla francese. Su tutte, Peugeot, che propone modelli urban dotati dei nuovi motori Bosch, e un paio di Mtb non specialistiche.
Ci sono poi marchi che, per passione o per storia, sono legati al mondo del ciclismo e hanno deciso di raccontare questo legame attraverso biciclette nelle quali trasferiscono tutto il loro know-how, in prima persona o in collaborazione con qualche artigiano del pedale, come hanno fatto Rizoma (in casa) e Bimota (con Guerciotti). Ma anche Piaggio, che ha realizzato in casa il suo moderno motore, sviluppato insieme a tutta la bici nell’ambito dell’“Electric Bike Project”. Si tratta di un progetto avanzatissimo, che si può considerare come la fase evolutiva del concetto stesso di bicicletta elettrica. E Benelli, che ha recentemente ampliato l’offerta di e-bike, con una linea di bici da corsa tradizionali di discreto livello e dai nomi evocativi come Mugello, Imola, Misano e Monza…
C’è poi chi, come KTM, ha addirittura una società differente che si occupa del segmento bici, con un catalogo smisurato composto prevalentemente da modelli tradizionali. Per altri, invece, le biciclette rappresentano una seconda vita, come nel caso di Italjet. L’ultima creatura partorita dalla vena creativa dei Tartarini è la Bulldozer, originale interpretazione di vecchie linee e moderne soluzioni, che capeggia la gamma di e-bike.
Infine, ci sono aziende specializzate esclusivamente in ambito elettrico, come Ekletta, giovane start-up di UniCredit Start Lab, che unisce creatività italiana e tecnologia giapponese in una linea di sole e-bike, oppure Etropolis, marchio del gruppo italotedesco Sig Solar Group, che agli scooter ha affiancato le pedelec.
Abbiamo detto di chi ai motori affianca i pedali e di chi ai pedali mette il motore. Ma c’è anche qualcuno che, pur amando i motori, continua a far girare i pedali. È Montante, che con il suo stand abitato solo di biciclette che si muovono con i muscoli, rappresenta una parentesi leggiadra nel mare magnum dei motori e dei rumori di EICMA. La gente si ferma, guarda, tocca e soppesa. Soprattutto le nuove biciclette da corsa e le Mtb. Se quella del presidente di Eicma sia una provocazione o un auspicio non lo sappiamo; un segnale, sicuramente…