Come ha scritto ieri il team Mercedes-AMG in post, un ultimo pensiero prima di una delle gare più importanti della storia della Formula 1: “Show class, have pride, and display character. If you do, winning takes care of itself”. #AbuDhabiGP
Che cosa ci auguriamo? Di assistere a una gara e a una vittoria VERA e non orchestrata a tavolino. Non sarebbe da Mercedes… Certo che, come ha scritto stamane un collega, “da Monza in avanti ho un dubbio che giorno dopo giorno si è fatto sempre più sospetto. Le polemiche e gli sgarbi senza esclusione di colpi prima, poi il doppio errore di Rosberg che rimette davanti Luigino Hamilton e lo fa volare verso il titolo mondiale. Quindi l’improvviso ‘volemose bene’ e la lotta che si riapre fino alla fine. Quando i punti doppi giustificheranno qualsiasi risultato. Tutto questo mi ricorda tanto un mondiale ‘sfiorato’ da Irvine e perso incredibilmente (ma Eddie era già uomo Jaguar), i tanti sbagli di un impeccabile Lewis giù dal podio ma solo dopo le polemiche sui furti di progetti a beneficio di una monoposto fuorilegge, il primo titolo di Hamilton ‘restituitogli’ di fatto da Glock in Brasile. La sfiga di Massa (quella sì autentica) colpito da un mollone quando stava per ritrovare nella sua miglior stagione il titolo perso in Brasile l’anno prima e la pronta vittoria azzeratrice della meteora Brawn… Mah, non voglio giocare a fare l’Adam Kadmon però anche dall’interno arrivano non richieste informazioni di un Lewis già vicecampione 2014 prima ancora di correre ad Abu Dhabi. Spero di sbagliarmi…”.
Ecco speriamo anche noi che il collega si sbagli, perché sarebbe uno schifo, passateci il termine ma non riusciamo a trovarne altri. Ci sono però alcune cose che puzzano. Un paio su tutte: lo smodato entusiasmo nei box ieri dopo la pole di Rosberg, con baci e abbracci fuori misura tra Niki Lauda, il presidente Dieter Zetsche e la signora Rosberg.
E, soprattutto, il fatto che Hamilton non abbia portato nessuno dei suoi ad Abu Dhabi. Per non deconcentrarsi o perché sa qualcosa che noi non sappiamo? Vincerà davvero il migliore e chi merita o prevarranno le logiche di marketing? Il pilota tedesco, biondo e teutonico, fa più “immagine” di un Hamilton (secondo noi tra i top driver della nuova generazione…) già Campione ma di colore?
Buona finale di stagione a tutti e, oggi più che mai, che vinca DAVVERO il migliore!
Barbara Premoli