Ieri nel pre-qualifiche del GP di Abu Dhabi il Team Principal Ferrari Marco Mattiacci ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport F1 HD. Ecco alcuni stralci delle sue dichiarazioni che non potevano che riguardare Fernando Alonso e il futuro della Scuderia, con l’arrivo di Sebastian Vettel.
Ho studiato molto l’esperienza di Fernando e cosa è successo negli ultimi 5 anni. Non è facile per un grandissimo talento come lui metabolizzare il Mondiale che non si è verificato in Ferrari. Quindi da un certo punto di vista è una frustrazione che va capita. Detto questo, per me l’importante è sempre il motto “si vince insieme e si perde insieme”. La logica è quella che per fare delle scelte bisogna sempre prepararsi delle opzioni. Per fare la scelta migliore bisogna avere delle opzioni in mano e questa è stata la logica principale per arrivare alla scelta di Sebastian. È importante avere una opzione nei tempi dovuti. Poi quando è iniziato questo non penso sia estremamente importante. Certamente c’è stato molto lavoro da fare. La cosa unica di Sebastian è che non abbiamo mai parlato con manager, procuratori, è sempre stato un rapporto diretto e questo sottolinea la grandezza del pilota, l’intelligenza del pilota e dell’uomo prima del pilota.
Uno come Sebastian Vettel, che ha vinto quattro Mondiali, che cosa porta alla Scuderia?
Porta una cultura del lavoro, una disciplina molto forte, freschezza, una grandissima passione. Ama la Ferrari, quello che mi ha colpito è stato, quando parlavamo del progetto, vedere i suoi occhi brillare. Questo andava al di là del valutare l’efficacia del progetto futuro, una vera passione per la storia e per il marchio Ferrari, per tutto quello che rappresenta Ferrari per noi in Italia ma anche per i tedeschi. Quindi porterà grandissimo entusiasmo, è un uomo che ha contribuito molto a creare il fenomeno Red Bull. Siamo convinti che farà molto bene ed era bene aprire un nuovo ciclo.
Il futuro della Ferrari
Preferisco non dare scadenze, ma siamo tutti impazienti di vedere la Ferrari tornare ad essere competitiva. Detto questo, Ferrari non può rimanere in queste posizioni. Su questo siamo tutti d’accordo. L’importante era identificare come ritornare al top, avere la disciplina per rimanere fermi sulla strategia stabilita e lavorare il più possibile riprendendo anche un po’ di fiducia in noi stessi e nella squadra perché abbiamo tantissima gente che ha vinto molti Mondiali. Quindi sappiamo come vincere, bisogna capire come – e l’abbiamo capito – aprire questo ciclo senza fare troppi proclami, sapendo che davanti a noi ci aspettano momenti molto duri, di grandi sacrifici. I nostri competitors sono molto forti, hanno un vantaggio di tempo non indifferente, ma siamo molto motivati.
Immagino che anche una persona come Sergio Marchionne, manager molto esigente, duro a volte, vi metta molta pressione addosso
Vedo tutte queste caratteristiche solo in maniera molto positiva, serve a portare nuovo entusiasmo, nuove metodologie, una pressione differente. Il dottor Marchionne è appassionatissimo di Ferrari, ha la Ferrari nel sangue, vuole vincere, ci sta mettendo a disposizione tutte le risorse possibili e quindi vedo un’opportunità.
Redazione MotoriNoLimits