Il GP di Abu Dhabi inizia nel tardo pomeriggio e si conclude in serata, per cui le temperature dell’asfalto seguono un andamento insolito. Nelle FP1 del primo pomeriggio le temperature ambientali e di pista sono state crescenti; mentre nelle FP2, iniziate alle 17, si sono avute condizioni più simili a quelle di gara, con temperature dell’asfalto in diminuzione. Questo ha avuto un’influenza sulla performance delle due coperture più morbide della gamma Pirelli: i P Zero Yellow soft e i Red Supersoft. Nella seconda sessione, si è avuto in pochi casi un po’ di graining sulla supersoft, in particolare sull’anteriore destra.
Come sempre i team si sono concentrati sulla sessione pomeridiana per definire i set-up per qualifiche e gara, girando con entrambe le mescole e con diversi carichi di carburante. Le informazioni ottenute serviranno per elaborare la strategia di gara, dove – stando ai dati ottenuti finora – probabilmente la strategia più probabile sarà con due pitstop.
Il miglior tempo della giornata è stato segnato da Lewis Hamilton, Mercedes, nelle FP2 sulla supersoft: 1m42.113s.
Il gap di prestazione tra le due mescole attualmente è di circa 1.2 secondi, ma questo dato tenderà a ridursi nel corso del weekend man mano che la pista si gommerà.
Paul Hembery: “L’usura e il degrado sono stati bassi sulla gomma soft, che ci aspettiamo essere la preferita per la gara. Con un gap di poco più di un secondo tra le due mescole, crediamo che la supersoft sarà la scelta preferita per le qualifiche; ma questa differenza apre le porte a diverse strategie: qualcuno potrebbe stupirci e optare per una strategia alternativa, usando le soft a inizio gara”.
Abu Dhabi ha ospitato una particolare sessione di test Pirelli nel gennaio 2011: l’unica volta nella storia della F1 in cui una vettura ha corso di notte sul bagnato. Pedro de la Rosa guidò, infatti, una test car Pirelli (Toyota TF109) con gomme wet: il circuito venne bagnato artificialmente con 140.000 litri di acqua.
Barbara Premoli