Giornata nuvolosa e umida a San Paolo. Se non altro, però, aveva smesso di piovere quando Fernando Alonso ha incontrato i media nel tradizionale appuntamento del giovedì con i giornalisti. E, in effetti, la minaccia di pioggia ha ispirato la prima domanda: la stampa ha, infatti, teorizzato che proprio una gara bagnata potrebbe offrire ai piloti della Scuderia Ferrari le migliori chance di ottenere una vittoria in questa stagione. “Anche con la pioggia non abbiamo alcuna possibilità di successo” – ha detto lo spagnolo – “Con un bottino di appena due podi in questo campionato, non possiamo aspettarci che qualche goccia d’acqua ci possa mettere in condizione di ottenere una vittoria. Sfortunatamente non abbiamo un livello di competitività sufficiente, anche se è senz’altro vero che con la pioggia ci sono più opportunità, ma anche più rischi. Puoi guadagnare posizioni più facilmente, ma puoi anche perdere tutto”.
Anche se Alonso non è in lotta per il titolo di quest’anno, gli è stato poi chiesto a proposito del contestato doppio punteggio che sarà in palio nell’ultima gara, fra due settimane. “Le cose stanno così e non ci possiamo fare nulla”, è stata la sua filosofica risposta. “Se vinci il titolo grazie a questa regola va tutto bene, mentre perderlo sarebbe un peccato. Però può capitare di vincere anche per un problema meccanico altrui o una penalizzazione e anche questo non è il massimo. Vediamola così: ci sono diverse variabili che possono condizionare l’assegnazione di un campionato, i doppi punti possono essere considerati solo una variabile in più”.
Naturalmente, al pilota della Scuderia Ferrari è stato poi chiesto del suo futuro e del perché non abbia ancora reso pubblica nessuna decisione. “Non credo ci sia alcun limite di tempo per decidere: questa settimana la McLaren sta dicendo alcune cose, la scorsa (Gerard) Lopez della Lotus aveva detto che stavamo parlando, cosa vera, ma di un progetto che non riguarda la Formula 1. Ogni giorno ci sono delle voci e oggi ho anche letto che avrei acquistato la Marussia per un dollaro, cosa assolutamente non vera”.
A questo punto della stagione, i giornalisti cominciano a preparare i loro riassunti della stagione e così a Fernando è stato chiesto di identificare gli alti e i bassi di questo campionato. “Questa è stata una stagione difficile e impegnativa, ma probabilmente anche la mia migliore: ho dovuto fronteggiare sfide difficili, compreso dover convivere con un campione del mondo dall’altra parte del garage, e ho gareggiato dando il massimo”, ha concluso. “In Ungheria ho vissuto il momento migliore, quando ho comandato la gara fino a due giri dal termine e ho concluso al secondo posto. Il peggiore in Giappone, con le terribili sensazioni vissute dopo l’incidente di Jules (Bianchi) e la delusione di aver completato solo tre curve prima di essere costretto al ritiro”.
Qui nel 2007 Kimi Raikkonen vinse il titolo mondiale con la Scuderia Ferrari, ma oggi, nella sua sessione con i giornalisti, il finlandese ha riflettuto su un anno ben più avaro di soddisfazioni: “Ogni stagione in cui non vinci il campionato, la puoi più o meno dimenticare” – ha detto, diretto, Kimi – “Siamo qui per vincere gare e campionati e se non ci riesci hai fallito, che tu sia secondo o ventesimo. È stata una stagione difficile, ma abbiamo imparato diverse cose che ci torneranno utili in futuro. Di certo non è molto divertente quando ti trovi in difficoltà gara dopo gara. Purtroppo ogni tanto in Formula 1 le cose vanno così, ma dobbiamo credere in quello che facciamo e sono sicuro che potremo tornare al livello a cui dovremmo essere. Durante quest’anno abbiamo migliorato molto sia sotto il profilo del motore che sul lato dell’elettronica: inoltre la vettura ha guadagnato carico aerodinamico. È, in sostanza, una macchina decisamente migliore rispetto a quella di inizio anno”.
Quindi sulla vettura dell’anno prossimo i problemi saranno risolti? “Ho visto alcuni dati del nuovo progetto ma ogni anno vale la stessa regola: non puoi sapere come stanno veramente le cose finché non metti la vettura in pista”, ha replicato il pilota della Scuderia Ferrari. “I lavori sulla macchina dell’anno prossimo sono cominciati molto presto e i progettisti ci hanno ascoltato, effettuando alcuni cambiamenti per cercare di migliorare le aree in cui la vettura 2014 non ha offerto prestazioni competitive. Credo che avremo una macchina assolutamente migliore e un pacchetto di livello superiore. Quanto buono? Lo sapremo nel prossimo febbraio”.
Raikkonen poi ha spiegato nei dettagli perché non si riesce a trovare a suo agio con la F14 T e la sua tendenza al sottosterzo nelle curve: “Fin da quando gareggiavo in go-kart, se l’anteriore non gira e “morde” subito la pista non mi trovo bene. Il mio stile di guida è più basato sulla progressione e il mantenere la velocità in curva: è così che sono abituato a guidare anche se il mio stile è cambiato un po’ ogni anno. Quello è il modo in cui io riesco ad essere più veloce e se non posso mettere le gomme dove voglio e non posso frenare come intendo io, perché le ruote si bloccano o la vettura scivola all’anteriore, tutto diventa più difficile. Se perdi la linea in una curva, infatti, probabilmente lo stesso accadrà in quelle successive. Sembra una cosa piccola, ma nell’arco di un giro la perdita di tempo è pesante”.