Hyundai festeggia il primo anniversario del “Centro Prove” del Nürburgring, che nei primi 12 mesi ha testato più di 20 diversi modelli, per un totale di oltre 4.000 giri di pista in circuito. Da questi semplici dati si comprende quanto la nuova struttura tecnica abbia già fornito un significativo contributo alla qualità e alle prestazioni complessive delle più recenti Hyundailanciate sul mercato.
Ad esempio, il “Test di Durata” simula il normale ciclo di vita di un’autovettura – ma in questo caso “compresso” in sole 4-6 settimane: in pratica, si devono coprire 110 giri di pista alla settimana. Su questo storico tracciato di 20,8 km, sei collaudatori professionisti portano così ripetutamente al limite ogni differente modello, monitorando costantemente numerosi parametri del veicolo quali maneggevolezza, tenuta di strada e comportamento delle sospensioni. In totale, le prove intensive effettuate nell’ultimo anno equivalgono a più di 1.400.000 km di normale percorrenza su strada…
Come spiega Byung Kwon Rhim, Presidente di Hyundai Motor Europe: “Il nostro investimento nel nuovo centro di collaudo del Nürburgring ha già prodotto un notevole ritorno in termini di business. Ogni singolo giro dei nostri tester su questo storico circuito contribuisce a migliorare la qualità e le prestazioni delle vetture che distribuiamo sul mercato europeo – a tutto vantaggio dei clienti. Questa struttura rappresenta una parte fondamentale della nostra strategia continentale, e le spetta un ruolo chiave nello sviluppo dei nostri prodotti e del nostro marchio in Europa”.
I risultati delle prove condotte al Nürburgring sono naturalmente condivisi 24 ore su 24 con il network mondiale dei Centri Ricerca e Sviluppo (R&D) di Hyundai, fra i quali spiccano il centro “pilota” di Namyang (Corea del Sud) e la sede europea di Rüsselsheim, Germania.
Il Centro prove del Nürburgring è stato inaugurato nel settembre 2013, in virtù di un investimento aziendale di oltre 6,6 milioni di Euro. La struttura, che si estende per oltre 3.600 m2, è stata scelta in virtù dell’accesso diretto al famoso circuito stradale “Nordschleife”, soprannominato “L’inferno verde” dagli addetti ai lavori perché riconosciuto come uno dei più difficili al mondo – inserito in un’area boschiva dove, come dicono i piloti “in 21 chilometri s’incontrano le quattro stagioni” .
Barbara Premoli